Bergamo perde un suo figlio e imprenditore illustre: Demetrio Amaddeo da tutti conosciuto come Mimmo. Aveva 92 anni. Il Re della pizza a Bergamo. È scomparso nella mattina di sabato 19 agosto.
Un anno fa, il 1° agosto 2016 aveva festeggiato con la moglie e i figli i sessant’anni di attività, in quella pizzeria ristorante conosciuta in tutto il mondo “Da Mimmo”.
“Per caso arrivai a Bergamo, era il primo di agosto del 1956 – raccontava il suo arrivo a Bergamo -. Andò così: io lavoravo in una pizzeria a Milano, in via Agnello, in un giorno caldo entra un signore anziano che mi dice che lui è di Bergamo e che ha messo su un locale in Città Alta e che a Bergamo di pizzerie ce n’è soltanto una, il celebre Pio. Mi dice che io sono un giovane in gamba, che mi affiderebbe il locale. Ecco, io allora avevo un gran desiderio di avere un locale tutto mio, avevo 31 anni, ero sposato, avevo già figli… Accettai”.
“Allora, a Milano, si parlava di Bergamo come di un paese di montagna. E quando arrivai, in effetti, Città Alta mi parve come un paesino scuro, tetro, povero, appena uscito dalla guerra. Nei locali non c’erano gabinetti, le case erano catapecchie, i servizi stavano in comune sulle scale. Mi scoraggiai. Il mio locale era piccolo, con un banco di marmo e un forno con un polpo dipinto sopra. C’erano cinque sgabelli di diverso colore dove i ragazzi si sedevano per consumare e sei tavoli con in fondo la televisione. Ci venivano anche i bambini nel pomeriggio a vedere la Tv dei Ragazzi. È quel locale lì, di fronte, dove abbiamo aperto quel negozio di gastronomia e alimentari, Mimì. Si lavorava tanto al sabato e alla domenica, durante la settimana, alla sera, era un mortorio. Venivano i ragazzi dalle valli con le moto, al sabato. In Città Alta viveva la povera gente, quella che poi negli Anni Sessanta venne spedita al Monterosso e nei quartieri popolari. All’inizio, con me erano titubanti, però poi divennero affettuosi”.
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