"Non è stata una morte naturale, il mio bimbo l’ho ucciso io". Si era presentato così dai carabinieri di Zogno un giovane padre della Valbrembana, un operaio 25enne, che a un anno di distanza dalla scomparsa del piccolo ha fatto riaprire il caso. "Stavo litigando con mia moglie quando ho colpito, accidentalmente, con un pugno il mio bimbo" ha detto l’uomo alle forze dell’ordine che subito hanno avvisato il pm Gianluigi Dettori che, di fronte alle dichiarazioni messe a verbale, ha prontamente aperto delle nuove indagini.
Il corpo del bimbo è stato riesumato e la dottoressa Yao Chen di Pavia ha effettuato l’autopsia, in cerca dei segni del presunto colpo mortale. Segni che, però, non sono venuti alla luce, smentendo di fatto quelle che erano stato delle autoaccuse pesantissime. Le cause della morte del piccolo, dunque, non sono ancora state chiarite tant’è vero che serviranno ulteriori verifiche per confermare o meno la nuova versione data dal 25enne, che in caserma a Zogno si era presentato letteralmente fuori di sé.
Il bimbo era morto proprio un anno fa e allora il caso fu subito archiviato come una "morte bianca", un fenomeno che rimano tuttora inspiegabil e che colpisce fra lo 0,7 e l’1 per mille dei neonati entro il primo anno di vita. Quel giorno era stato proprio il padre del piccolo a chiamare il 118, con i sanitari che, giunti sul posto, non avevano potuto far altro che constatare la morte del bimbo.
commenta