Non ha ancora spento le sue prime venti candeline ma vanta già un curriculum di tutto rispetto. Curriculum che, non a caso, l’ha portato a vestire quest’estate per la prima volta la maglia della nazionale Under 21. Lui è Andrea Belotti e quella che si sta per chiudere è stata la sua settimana: prima il passaggio al Palermo di Gattuso che con le sue reti spera di tornare immediatamente in Serie A, poi la chiamata del ct Di Biagio per assegnare al giovane bergamasco una maglia, quella degli Azzurrini, che è alla ricerca di nuovi bomber dopo gli addi dei vari Insigne, Immobile, Giabbiadini, Borini, Paloschi, Destro. Mica gli ultimi arrivati.
Chissà come affronterà queste nuove sfide il talento cresciuto a Gorlago, svezzato dalla Grumellese e poi esploso con la casacca dell’AlbinoLeffe prima di prendere il grande volo. Di certo con grande personalità. Lui che giusto un anno fa parlava della stagione che lo aspettava con la Celeste nominando la parola "promozione", nonostante la pesantissima penalizzazione (che sarebbe stata poi scontata) che incombeva sul futuro dei seriani. Lui che è stato capace di andare in gol nel giorno in cui debuttava in Serie B, nemmeno maggiorenne, in una giornata disastrosa per i suoi (4-1 a Livorno). Spregiudicatezza? Inconsapevolezza? Forse. Sta di fatto che con i suoi 12 gol (e con l’ottimo lavoro di mister Pala e di tutta la sua giovane truppa) l’AlbinoLeffe ha prima centrato la salvezza, e poi sfiorato addirittura i playoff.
S’ispira al grande talento di Andriy Shevchenko, Belotti, e sogna la maglia del Milan. Nel frattempo si concentra sulla nuova avventura di Palermo, un ambiente tutt’altro che facile per giocatori e allenatori. Come affronterà questa nuova, grande responsabilità? Ce lo dirà il campo. Quel che è sicuro, è che non gli tremeranno le gambe.
commenta