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Parzanica

Paralizzato a 29 anni dopo un incidente in moto: Simone sul motoscafo alla Pavia-Venezia video

Simone Cristinelli il 2 giugno tornerà in barca e lo farà con un risvolto benefico: sostenere i sanitari della Croce Blu del Basso Sebino, quelli che l’hanno soccorso dopo la tremenda caduta dalla sua due ruote

Parzanica. Il suo motto, da buon bergamasco, è “Mola mia”. Così, a meno di un anno dal terribile incidente in moto che l’ha costretto su una sedia a rotelle, Simone Cristinelli il prossimo 2 giugno realizzerà uno dei suoi sogni: prendere parte al 71esimo raid motonautico internazionale da Pavia a Venezia. Con un risvolto benefico: sostenere i sanitari della Croce Blu del Basso Sebino di Sarnico, quelli che l’hanno soccorso il 20 agosto scorso mentre era immobile sull’asfalto dopo la tremenda caduta dalla sua due ruote.

La gara, partendo appunto dalla famosa cittadina che per due secoli fu capitale del regno longobardo, lo porterà nella splendida cornice del traguardo: la darsena dell’arsenale veneziano. Il 29enne di Parzanica ha scelto di intraprendere questa avventura a novembre, quando l’amico Pietro, esperto falegname, gliel’ha proposto e ha iniziato il restauro di uno scafo “DP6” del 1968 lungo 6 metri. Simone invece, dopo una lunga degenza e faticose riabilitazioni, grazie alla sua esperienza da meccanico nautico si è dedicato all’allestimento degli impianti, degli accessori e all’installazione del nuovo motore, un Mercury F225, che spingerà la vecchia barca.

 

Simone Cristinelli

 

“È una competizione storica con partenza e arrivo nella stessa giornata percorrendo il corso del fiume Po – le parole di Simone – . Con i suoi 410 chilometri è la prova più lunga che si corre su acque interne. Si può partecipare con qualsiasi tipo di imbarcazione. Non vedo l’ora di partire”.

Dopo lo sviluppo di questo progetto il giovane conta di tornare a svolgere il lavoro che lo appassiona, quello appunto del meccanico nautico, pur consapevole che lo farà in maniera diversa. Come per questa gara, per la quale si è già dotato di una speciale imbracatura omologata con il suo argano per riuscire a salire a bordo.

Simone ha tenuto a coinvolgere in questa sua avventura l’Associazione “Croce blu basso Sebino”, che lo soccorse dopo l’incidente, rendendola destinataria dei fondi raccolti attraverso la piattaforma Gofundme o direttamente con accredito sul loro conto corrente.

Nel frattempo da quando è tornato a casa con la mamma Emilia, il papà Luigi e il fratello Luca, Simone ha iniziato, attraverso associazioni, scuole e oratori, un’importante campagna di sensibilizzazione in tema di sicurezza sulla strada e sul lavoro, diffondendo la sua testimonianza. In particolar modo il messaggio che vuole trasmettere è che “le disabilità non devono essere un ostacolo alle passioni di una vita e al proprio lavoro, perché malgrado le avversità bisogna sempre trovare la forza di ricominciare e guardare avanti per continuare a fare ciò che la passione ti indica, cercando di guardare in modo diverso la realtà circostante: da ogni criticità può nascere un’opportunità”.

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