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I nodi

Il futuro di Gasperini, tra la “bella donna” e gli stimoli dell’Atalanta del domani

Il tecnico nerazzurro (nominato allenatore del mese di maggio in Serie A) è ora chiamato ad una decisione e oggi incontrerà dirigenza e proprietà: segnali di fiducia sulla permanenza, ma quelle tentazioni…

Dublino (Irlanda). Per consegnare il premio di allenatore del mese di maggio la Lega Serie A ha deciso a priori di non aspettare né la fine del mese né l’ultima giornata e assegnarlo direttamente a Gian Piero Gasperini. D’altronde è vero che l’impresa dell’Atalanta prescinde da ogni tipo di limitazione temporale e di confine.

È una coppa che vale doppio per il tecnico di Grugliasco, essendo la sua prima in assoluto in carriera tra i professionisti. “Ma non è che ora che ho vinto sono bravo e prima di prendere in mano questa coppa non ero capace”. Come a dire: questo trofeo è meraviglioso, ma ciò che è ancora più bello è il percorso che abbiamo fatto insieme per raggiungerlo.

Un viaggio talmente perfetto che forse andrebbe chiuso. “Non c’è mai un momento migliore, dicono che sia quando si è al top, ma a volte c’è anche la gratitudine di mezzo” ha detto prima della finale. Poi, dopo la vittoria, la frase che ha messo in allarme gli atalantini: “Sono in una situazione in cui sei sposato con tre figli, ma poi arriva una bella donna…”. Che non si sa quali sembianze abbia a nemmeno quali intenzioni. Milan? Napoli? Barcellona?

Parole chiare che lasciano intendere come una decisione non sia ancora maturata del tutto. Anche se ciò che filtra va in direzione di una permanenza. Nessuna strada però è ancora preclusa: ora arriva il tempo delle scelte, a bocce ferme, dopo aver portato a termine una stagione che regalerà due passerelle contro Torino e Fiorentina prima di andare in archivio, oltre che nelle eterne pagine di storia nerazzurra.

Già nelle prossime ore dovrebbe essere previsto un incontro per delineare le strategie del futuro, con in ballo un rinnovo di contratto con adeguamento qualora il tecnico decidesse di restare ancora al timone della nave che ha condotto in cima all’Europa.

Da cosa dipenderà la scelta? “Dalla sfida” aveva detto a Sky dopo il successo di Lecce che aveva blindato la Champions, perché è superare sé stessi il sale della vita. Gasp lo ha fatto quest’anno portando l’Atalanta dove sembrava impossibile. Ora ne vuole un’altra. Forse una parola che inizia con la S ed è sul petto di un’altra nerazzurra…?

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