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Il protagonista

Ade…mola mia: la consacrazione di Lookman nella notte più importante per Bergamo

Tripletta in una finale europea, come non capitava dal 1975 e Jupp Heynckes: è il punto più alto per un ragazzo che all’Atalanta ha trovato la sua isola felice

Dublino (Irlanda). È stato il primo acquisto voluto e sponsorizzato da Lee Congerton, che lo aveva già voluto portare al Leicester. Oggi il manager gallese non fa più parte dell’Atalanta, ha preso altre strade, ma da qualche parte in Arabia Saudita probabilmente anche lui ha esultato, abbozzando più di un semplice sorriso. Ademola Lookman in due anni ha conquistato l’Atalanta e gli atalantini con i suoi gol, che hanno la caratteristica di essere particolarmente pesanti.

Una tripletta in una finale europea non si vedeva dal 1975, quando il tedesco Jupp Heynckes firmava la Coppa Uefa del Borussia Mönchengladbach. Quasi cinquant’anni dopo tocca al ragazzo cresciuto a Londra e con solide radici nigeriane pennellare il suo capolavoro in una competizione in cui, come sempre, ha deciso le partite. Ma questa non è una novità.

Tornate con le lancette agli ottavi di finale contro lo Sporting, passato in vantaggio nel primo tempo a Bergamo dopo l’1-1 dell’andata. Chi c’è a togliere le castagne dal fuoco sul secondo palo e ripristinare la parità? Ecco. E chi segna il gol che sblocca la sfida di ritorno contro il Marsiglia? Esattamente. Potremmo anche citare il 3-1 con la Fiorentina in semifinale di Coppa Italia se non fosse abbastanza, ma probabilmente lo è.

 

lookman finale europa league getty

 

Dei suoi 30 gol in due anni con l’Atalanta, ben più della metà sono stati decisivi per incidere sul risultato, portando la Dea in vantaggio o in certi casi permettendole di pareggiare. Curiosamente, la cifra totale dei centri nerazzurri è apri a quella messa insieme nelle 6 stagioni precedenti.

“Quando è arrivato da noi era una via di mezzo tra un’ala e un esterno” ha ricordato Gasperini in conferenza stampa, “ma vicino alla porta ha spunto, capacità di tiro immediato”. Una via di mezzo forse lo è ancora, per certi versi: l’unica certezza è che Lookman ha un pregio cha hanno pochi calciatori ed è quello di saper segnare i gol decisivi nei momenti giusti. E non è mai scontato.

Il segreto? “Gasperini mi ha fatto vedere il calcio in un modo diverso, Bergamo mi ha dato la calma di concentrarmi e pensare al calcio”, ha ammesso a fine partita, mentre si coccolava la palla firmata da tutti i compagni che si è portato sul pullman. Esattamente come nella Coppa Italia del 1963, quando fu Domenghini a stendere il Torino.

61 anni dopo, ecco Ademola, detto Mola. Come ‘Mola mia’. Un altro segno del destino. L’Atalanta è la sua isola felice, perché calcisticamente gli ha dato ciò che Lipsia, Everton, Fulham e Leicester non sono riusciti a trovare. Le ipotesi su una possibile cessione futura ormai si sprecano, specialmente considerato l’appeal che ha un giocatore inglese per la Premier League, ma è una prospettiva che al momento lo tocca solo relativamente, perché Lookman si sta godendo il suo presente nerazzurro, il suo bellissimo presente nerazzurro.

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