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Orio al serio

Rissa al Setai, giovane ferito al collo. L’imputato: “Non ho fatto nulla, c’è stato uno scambio di persona”

L'episodio nel 2017 quando un ragazzo ha riportato un taglio sulla nuca durante un parapiglia scoppiato per futili motivi

Orio al Serio. Qualche bicchiere di troppo, una ragazza urtata per sbaglio e fatta cadere, e poi urla e spintoni. Fino a quando due persone sono finite a terra: uno si è tagliato un dito, l’altro ha rimediato una ferita sul collo curata con sei punti di sutura.

Un episodio che risale ad una serata di ottobre 2017 alla discoteca Setai di Orio al Serio, dal quale è scaturita una denuncia per lesioni nei confronti di M.S., 32 anni, residente a Bergamo, albergatore.

In aula si dovrà stabilire se effettivamente, a ferire M.R., sia stato l’imputato o un amico di quest’ultimo, che nell’udienza di lunedì 6 maggio si è preso la colpa scagionando di fatto il 32enne. Le dinamiche raccontate dai vari testi non coincidono in diversi punti. Innanzitutto gli amici della parte offesa dichiarano di aver visto una caraffa con all’interno dei bicchieri volare e finire addosso a M.R. e di aver identificato come autore del gesto M.S. dalle fotografie scattate con i cellulari. Diversa è la versione dell’imputato e delle persone che erano con lui, che attribuiscono le ferite ad un bicchiere rotto nella caduta e a schegge di vetro che sono volate.

“Ero seduto al tavolo con i miei amici, stavo parlando con alcune ragazze quando ho sentito delle urla. Così mi sono girato e in quel momento ho visto volare una caraffa che ha preso il mio amico sul collo”, ha dichiarato uno dei componenti della compagnia della vittima.

In aula anche il giovane che ha dato il via alla lite: “Quella sera avevo bevuto parecchio – esordisce -. Ricordo che sono inciampato e ho urtato una ragazza, poi mi sono allontanato. Non ricordo nulla della lite. I miei amici mi hanno riferito cos’era successo solo il giorno dopo, quando ci siamo visti al parco”.

Nessuna caraffa lanciata, secondo quanto ha raccontato al giudice l’imputato: “Quella sera ero andato a ballare con la mia fidanzata e quando siamo arrivati ci siamo uniti ad altri amici che erano già lì. Dietro al nostro tavolo c’era quello di un’altra compagnia, quei ragazzi facevano casino, ballavano e uno di loro è caduto addosso ad una ragazza. Così un nostro amico gli si è avvicinato ed hanno iniziato a discutere, a spingersi, fino a quando sono caduti per terra. Lui aveva un bicchiere in mano che si è rotto e i vetri infranti hanno ferito lui e l’altro con cui stava discutendo”.

A sedare la rissa i body guard della discoteca che hanno chiamato i carabinieri. Mentre identificavano le persone che avevano preso parte alla zuffa, i militari sono dovuti correre all’esterno del locale perché qualcuno aveva spaccato il finestrino della loro auto di servizio.

Ci sono poi le immagini delle telecamere interne del Setai, visionate sia dall’imputato sia dalla sua fidanzata: “Si vede chiaramente che io e la mia ragazza ci allontaniamo dal parapiglia”, ha dichiarato M.S.

L’amico del 32enne, quello che avrebbe iniziato la discussione, sentito come teste è stato piuttosto vago nella ricostruzione, costellata di “non ricordo, sono passati 7 anni”. Ma la fidanzata dell’imputato ha letto al giudice uno scambio di messaggi Whatsapp tra lei e l’amico risalenti al giorno successivo all’episodio, nei quali lui si assume tutta la responsabilità dicendosi dispiaciuto che anche M.S. fosse stato chiamato in causa.

Nella prossima udienza, fissata per l’8 luglio, verrà sentita la titolare del Setai.

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