Non c’è ancora l’aritmetica certezza, che potrebbe arrivare la prossima settimana, ma al 99,8% – percentuale emersa dalle analisi del portale statistico Opta – la Serie A riuscirà a portare (almeno) cinque squadre nella prossima, nuovissima Champions League, alimentando così i sogni dell’Atalanta.
I risultati in stagione ottenuti dalle squadre italiane nelle competizioni europee (Champions, Europa e Conference League) stanno portando il nostro campionato in cima al ranking dell’Uefa: il nuovo regolamento del trofeo continentale più importante, con l’allargamento a 36 partecipanti, prevede che nei primi due paesi si “abiliti” il quinto posto. In soldoni: non solo le prime quattro, in Champions ci andrebbe anche la quinta.
Condizionale d’obbligo, ma scenario ormai più vicino che mai. Per non realizzarsi dovrebbero verificarsi una serie di risultati in favore di club di Bundesliga e Premier League, le due inseguitrici. Al momento la situazione è la seguente: 18,428 per la Serie A, 16,785 per la Germania, 16,750 per l’Inghilterra. Più indietro le altre.
Il merito di questa prospettiva è da ascrivere soprattutto alle stesse squadra che potrebbero beneficiarne: la Roma e l’Atalanta. Attualmente quinta e sesta classificata, nel loro percorso in Europa League hanno battuto Brighton (i giallorossi, negli ottavi) e Liverpool (i nerazzurri, col ritorno ancora da giocare), permettendo di ampliare il gap sull’Inghilterra.
Atalanta in Champions se…
Se giovedì al Gewiss Stadium la Dea dovesse completare l’opera inziata con lo 0-3 di Anfield, il quinto posto diventerebe ufficialmente un posto Champions al 100%. Sempre ammesso che martedì il Borussia Dortmund non venga eliminato dall’Atlético Madrid nei quarti di Champions, anticipando di due giorni l’ufficialità della cosa.
Al momento l’Atalanta di punti in Serie A ne ha 50. Entrando nella 32ª giornata, si trovava a -8 dal Bologna quarto (ora a -9 dopo il pari dei rossoblù di sabato sera) e a -5 dalla Roma, con una partita da recuperare contro la Fiorentina, quindi potenzialmente a -2. Con la squadra allenata da Daniele De Rossi c’è anche lo scontro diretto ancora in ballo: nel weekend del 12 maggio al Gewiss Stadium, nella 36ª giornata.
Di fatto, prendendola un po’ alla larga (ma nemmeno troppo) si potrebbe dire che, al momento, la qualificazione alla prossima Champions League della squadra di Gasperini non dipende da nessun altro se non dagli stessi nerazzurri.
Chiaro, vincere a Cagliari avrebbe aiutato ad avere un cuscinetto di sicurezza: significava poter non essere obbligati a vincere la sfida contro Lukaku, Dybala e compagnia, cosa da non dare neanche lontanamente per scontata (ci mancherebbe altro), ma accontentarsi anche di un pari. Nulla però è perduto, anzi: l’Atalanta non deve “gufare” nessuno – cosa che invece doveva capitare se la corsa fosse stata solo sul Bologna, ad esempio – ma solo guardare in casa propria e pensare a dare il meglio di sé.
Se poi l’obiettivo dovesse realizzarsi, il ‘grazie’ più grande se lo potrà dire da sola. Senza dimenticare la porta d’accesso ‘alternativa’: la vittoria dell’Europa League. Un “sogno” che dopo la notte di Anfield sembra inevitabilmente un po’ meno inarrivabile.
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