Da inizio stagione è probabilmente uno dei tempi più ricorrenti e discussi in casa Atalanta. Ciò che inizialmente poteva essere inquadrato come un potenziale problema, di difficile risoluzione, si sta in realtà rivelando una risorsa. Anche se a onore del vero, in questo caso, le risorse per la Dea sono due.
L’ormai celebre e tanto discusso dualismo tra i portieri dell’Atalanta, ovvero tra Marco Carnesecchi e Juan Musso ha fatto parlare parecchio nel corso di questa annata sportiva, ma il calcio si sa è una materia estreamemente volubile e ciò che stiamo vedendo in tempi recenti rischia di far filtrare il tutto sotto una luce differente.
Proprio così, perché se a inizio anno l’avere due portieri con le carte in regola per ricoprire il ruolo di numero uno poteva rappresentare un problema, ora la situazione sembra aver trovato il suo perfetto equilibrio. Carnesecchi si è ormai preso i gradi di numero 1 sia in Serie A che in Coppa Italia, mentre il collega di reparto è a tutti gli effetti il prescelto per le notti europee.
Una gestione, quella di Gian Piero Gasperini, che ora sta pagando i dividendi. Sì, perché quella che apparentemente poteva apparire come una situazione dannosa, sta invece fornendo esiti ampiamente positivi. L’Atalanta, infatti, si ritrova in casa due portieri che, impegnati nelle ‘rispettive’ competizioni, la stanno letteralmente trascinando, mantenendola in piena corsa su tutti gli obiettivi.
Il tenore delle prestazioni di Carnesecchi sono ormai diventati una costante della stagione atalantina: dai tre rigori parati tra Sassuolo e Inter, alle straordinarie prestazioni di Napoli e Firenze (in Coppa), le quali hanno certificato come il classe 2000 sia uno dei prospetti sicuramente più interessanti del ruolo presenti sulla scena nazionale.
E se la Dea è ancora in piena in corsa in Coppa Italia proprio grazie alla prestazione monstre di Carnesecchi al Franchi, non devono passare inosservati gli strepitosi novanta minuti inscenati da Musso nel tempio di Anfield. Le parate, decisive, su Darwin Nunez e su Salah valgono come un investimento pesantissimo in chiave qualificazione. Gasperini, dopo tutto, i dubbi li aveva già spazzati via nel corso della conferenza stampa della vigilia. E quanto visto ad Anfield non ha fatto altro che evidenziare la bontà della sua scelta, decisamente azzeccata.
“Gioca Musso perché è un ragazzo che è partito titolare a inizio competizione, poi ho optato per altre scelte, ma lui è sempre stato un professionista esemplare e ha sempre aiutato Marco nel lavoro. Ha giocato tutta la competizione e se siamo qui è anche grazie alle sue parate”. Semplicemente profetico.
Un attestato di stima che il portiere argentino ha saputo tradurre nella versione migliore di sé sul campo, concedendosi il lusso di mantenere la porta inviolata in casa di una delle due capoliste della Premier League, dimostrando ancora una volta quanto di buono e soprattutto di suo ci sia nel percorso europeo dell’Atalanta. Perché se nelle competizioni nostrane Carnesecchi ha saputo lasciare il segno, in Europa League Musso ha sempre dimostrato grandissima personalità e affidabilità.
Sono ormai lontani i tempi in cui si pensava che i due estremi difensori fossero parti dello stesso problema. Tutt’altro. La situazione si è letteralmente capovolta: l’equivoco si è trasformato in soluzione e ora la Dea può continuare a coltivare i propri sogni, in Italia e non solo. Protetta dai suoi portieri che da incognite si sono trasformati in due assolute certezze.
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