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Bergamo chiama Europa

L'intervento

L’Europa per la scuola, una scuola per l’Europa

La partecipazione democratica all’Europa passa anche attraverso una maggiore razionalità, un metodo scientifico nell’affrontare i problemi. Nelle ultime settimane tra Patto di Stabilità e MES il dibattito politico ne avrebbe avuto davvero bisogno

BergamoScienza da più di vent’anni ha portato a Bergamo un’idea forte e chiara: la cultura tecnico-scientifica deve essere semplicemente parte fondamentale nella formazione delle persone , in particolare dei giovani. Questo si ottiene con un coinvolgimento attivo e partecipato di studenti e docenti, ma anche delle famiglie e in genere del contesto sociale. Quindi un festival nei luoghi della città, incontrando ricercatori, scienziati, premi Nobel e con laboratori didattici che ci siamo sempre chiesti perché nelle nostre scuole si fa così fatica ad ottenere.

L’entusiasmo dei professori ha dato vita con relativamente pochi fondi economici ad esperienze interessanti e i ragazzi si sono trasformati in attori, preparando le attività, facendo i volontari e anche i “ciceroni” delle mostre . Alla base di quella iniziativa bergamasca c’è la convinzione che il metodo scientifico sia necessario per affrontare il mondo della complessità.

I media non hanno sufficientemente messo in evidenza che l’Europa pensa come BergamoScienza, o meglio viceversa. Apprendiamo dalla sempre encomiabile Openpolis che nel PNRR è stata individuata una misura per potenziare i percorsi di apprendimento delle materie STEM (Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica), finanziata con ben 1,1 miliardi. 600 milioni per percorsi degli studenti, 200 per bando pubblico, 150 per percorsi per docenti, 150 per programmi di internazionalizzazione).

A Bergamo ci sono 140 istituti coinvolti. Il maggior beneficiario è l’istituto Paleocopa con 173 mila euro, poi segue il Majorana con 156 , il Lussana con 147 e così via. Tra i finalini di coda il Liceo Classico Sarpi con 64 mila euro, un tempo sede di un famoso gabinetto di fisica. In totale grazie all’Europa e al metodo del PNRR piovono 12 milioni per progetti da completare entro quest’anno scolastico. Sarebbe interessante che gli istituti raccontino sui media di queste iniziative , condividendo opportunità, rischi e difficoltà. BergamoScienza ha promosso sempre una raccolta di fondi prevalentemente privati per iniziative diverse, ma che vanno nella stessa direzione.

Ora le risorse sono tante e non certamente paragonabili per dimensione, speriamo che l’aver partecipato ai progetti di BergamoScienza aiuti gli Istituti a presentare i progetti in tempo. Gli indicatori scelti dal Ministero, prevalentemente demografici, sono forse migliorabili, ma il modo di lavorare, cioè finanziare i progetti e non elargire “ pochi soldi e a pioggia” come eravamo abituati sembra un grosso passo avanti.

La partecipazione democratica all’Europa passa anche attraverso una maggiore razionalità, un metodo scientifico nell’affrontare i problemi. Nelle ultime settimane tra Patto di Stabilità e MES il dibattito politico ne avrebbe avuto davvero bisogno.

* Andrea Moltrasio, Industriale, già presidente di Confindustria Bergamo e del Consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca

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