Leffe. Qui, alla Gelateria Leffese, dire che il gelato viene fatto “come un volta” non è solamente un ottimo claim commerciale: perché durante i suoi ormai 103 anni di vita, la famiglia Castelli ha sempre mantenuto fede alla propria tradizione, senza mai cedere alle facili tentazioni del progresso tecnologico.
Anche oggi che al comando c’è la quarta generazione, rappresentata da Giovanni e dal fratello Bruno, nel laboratorio di via Cavalier Martinelli si seguono ancora alla lettera insegnamenti, ricette e segreti tramandati di padre in figlio.
Ma non solo.
“Di una volta” sono anche i macchinari utilizzati, come i tre mantecatori Mark che risalgono agli anni ‘70 e rispetto a quelli moderni hanno diversi vantaggi, il principale dei quali è la maggiore quantità di aria fatta circolare durante la mantecazione, che rende il gelato più leggero e digeribile.
Prima di arrivarci, però, il latte, esclusivamente intero fresco delle valli bergamasche, non solo viene ripastorizzato sciogliendo al tempo stesso a caldo anche i vari ingredienti che ne determineranno poi il gusto, ma passa anche dall’ormai poco comune fase dell’omogeneizzazione, che ne uniforma la distribuzione della parte grassa, e da una successiva maturazione (non meno di 24 ore) della miscela.
È una storia affascinante quella della Gelateria Leffese, fatta di passione, duro lavoro e tanta voglia di mettere sul bancone prodotti genuini e di qualità: è così dal 1920, da quando Luigi Castelli, detto “Laté”, iniziò la sua attività di casaro producendo formaggi, burro, mascarpone e ricotte e quasi per caso, zuccherando e montando della panna in eccesso rimasta sulla superficie del latte inventò la ricetta della famosa panna montata di Leffe, che ancora oggi è tra i prodotti più apprezzati della gelateria.
Insieme al gelato alla vaniglia, altra invenzione dalla ricetta segretissima che diede la spinta decisiva all’attività, tra le mura dello stabile di via Roma 10 che rimane la sede storica della Gelateria Leffese.
Da Luigi ai figli Giovanni, Catina e Pietro, per poi arrivare a Giuseppe e Rina e infine a Giovanni e Bruno: non dei semplici passaggi di testimone, perché se la filosofia è sempre stata rispettata come un credo, ogni generazione ha aggiunto un tassello, un qualcosa di nuovo e personale che ha fatto in modo di rinnovare e rilanciare, nella tradizione, la storia della gelateria di famiglia.
L’ultima innovazione è il segno dei tempi, di una clientela che ormai non è più solo seriana e bergamasca, ma mondiale.
Clientela che la famiglia Castelli è stata in grado di andarsi a prendere, inventandosi esportatrice di gelato: dal 2022 l’insegna splende infatti anche a Barcellona, merito di un giovane imprenditore spagnolo che si è innamorato a tal punto delle produzioni di Giovanni e Bruno da aver chiamato il proprio locale, a due passi dalla Sagrada Familia, proprio “Gelateria Leffese Barcelona”.
Un successo immediato, che ad aprile di quest’anno ha concesso il bis con l’apertura di un nuovo punto vendita a Barberà del Vallès, sempre in Catalogna.
Dei 12 quintali prodotti settimanalmente quest’estate, ogni 15 giorni sono partiti per la Spagna 600 chili di gelato, trasportati rigorosamente su gomma per poter rispettare la catena del freddo.
“La qualità del gelato è per noi la cosa più importante – sottolinea Giovanni Castelli – Mai, sotto la mia gestione, c’è stato un ripensamento sul modo di produrlo, anche per una forma di rispetto nei confronti di chi c’è stato prima. C’è la voglia di innovare per fare meglio, ma senza snaturarsi. L’impronta che voglio lasciare è quella dell’export e per questo siamo aperti a qualsiasi altra collaborazione fuori dai confini nazionali”.
Tanto orgoglio, tantissima passione. Alle sue spalle avanza anche una quinta generazione e chissà: la storia della Gelateria Leffese aspetta solo un nuovo capitolo da scrivere.
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