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Preoccupazioni condivise

Interporto di Cortenuova: al via l’intesa per salvaguardare il territorio

I sindaci di Cortenuova, Cividate e Romano si alleano per attutire l'impatto del polo intermodale che Msc vorrebbe costruire nell'area dell'ex Acciaierie

I comuni di Cortenuova, Cividate al Piano e Romano di Lombardia si sono alleati per realizzare un piano strategico che valuti le ricadute della realizzazione dello scalo merci e del polo intermodale nel territorio di Cortenuova proposta dal Gruppo Msc in società con il gruppo orobico Vitali. A questo proposito, lo scorso martedì (5 dicembre) i tre sindaci Gianmario GattaGianni Forlani e Sebastian Nicoli hanno deciso di condividere le politiche territoriali relative al progetto, visto che l’area in cui verrà sviluppato è d’interesse sovra comunale.

“È nell’interesse delle nostre amministrazioni promuovere iniziative condivise e valutarne attentamente tutti gli aspetti ― ha commentato il sindaco di Romano Sebastian Nicoli ―. Le nostre visioni riguardo alle politiche locali di sviluppo al momento sono allineate, e siamo d’accordo anche rispetto alle connessioni infrastrutturali”.

Il nuovo polo, che movimenterebbe 40 treni e centinaia di camion ogni giorno, si estenderebbe su un’area di circa 330mila metri quadri tra la frazione Santa Maria del Sasso, l’ex centro commerciale “Le Acciaierie” e la linea ferroviaria Milano-Brescia. Non escludendo che il ministero dei Trasporti possa riconoscere la strategicità dell’intervento a livello nazionale, il comune di Cortenuova ritiene opportuno dotarsi quanto prima di un documento che contenga le azioni opportune per prevenire eventuali problematiche del progetto. Seguendo quest’ottica, i tre comuni stanno lavorando per individuare gli strumenti per un efficace confronto con gli attuatori privati.

Nel concreto, verranno analizzate le seguenti tematiche:

1. impatto infrastrutturale e potenziali scenari dell’evoluzione della mobilità locale, del sistema ferroviario territoriale e del trasporto pubblico locale;
2. condizioni indispensabili al fine della riduzione dell’impatto dell’impianto, definendo il potenziale riuso futuro delle strutture e prevedendo tutte le azioni di mitigazione e compensazione sul territorio;
3. definizione dei fattori di impatto sociale e linee per lo sviluppo delle politiche conseguenti;
4. elementi di innovazione connessi al progetto, coinvolgendo anche altri operatori per definire gli effetti potenziali sulla realtà di impresa locale;
5. strategie di valorizzazione del sistema agroambientale locale.

L’intento è quello di coinvolgere il Ministero, la Regione, la Provincia e i comuni interessati, le associazioni ambientaliste e gli operatori privati in un ampio confronto pro-attivo condividendo contenuti, obiettivi e strategie per trovare le migliori soluzioni, limitando l’impatto sul territorio con un costante monitoraggio in fase di progetto, di realizzazione e di utilizzo.

Non da ultimo, questo progetto ha l’obiettivo di fornire un contributo pratico al Piano d’Area Vasta che la Provincia di Bergamo sta ultimando, definendo una programmazione specifica del territorio.

 

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