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Il dilemma

L’Atalanta senza Koopmeiners cerca un vice: Pasalic favorito, ma occhio alla carta Miranchuk

Il croato è il sostituto più naturale per posizione, ma per caratteristiche è il russo che può rappresentare l'alternativa migliore

Solo pochi giorni fa, il 17 ottobre, Aleksey Miranchuk ha spento 28 candeline, curiosamente nello stesso giorno in cui l’Atalanta ha festeggiato il proprio compleanno numero 116: una simpatica coincidenza che cade proprio alla vigilia della partita in cui, forse, il russo potrebbe finalmente tornare ad esser un fattore per la Dea, perché Gian Piero Gasperini ha un grosso grattacapo, non avendo a disposizione l’infortunato Teun Koopmeiners. E dovendo sostituirlo.

C’è Mario Pasalic, certo, trequartista di inserimento sempre presente dentro l’area, ma non ha le stesse caratteristiche di Koopmeiners: fantasia, rifinitura, ultimo passaggio. Quella scintilla che solitamente accende l’olandese con la giocata estemporanea, spesso e volentieri risolutrice, non appartiene al croato. Che è abituato a risolvere le partite, sì, ma in altro modo.

Il russo classe 1995, invece, ha diversi punti di contatto con il numero 7 olandese, che resterà fermo fino a fine mese. Miranchuk quest’anno si è visto solo per tre spezzoni contro Fiorentina, Rakow e Verona, per un totale di 56 minuti che fanno di lui uno dei giocatori in assoluto meno utilizzati dell’intera rosa.

Questo bottino sembra però destinato ad incrementarsi nella partita di domenica (22 ottobre, ore 18) contro il Genoa, nella quale un suo utilizzo, più a partita in corso che dal primo minuto, è probabile, se non quasi sicuro, anche in ottica dei due match successivi contro lo Sturm Graz e contro l’Empoli. Un trittico di partite da non sottovalutare, ma nelle quali l’Atalanta parte con i favori del pronostico potendo contare sulla carta su una superiorità tecnica che potrebbe permettere anche qualche rotazione in più.

In questo momento l’ex Lokomotiv Mosca è lontano dai suoi giorni migliori: ha lasciato poco il segno, anche complice l’assenza di ritmo partita, a cui ha contribuito anche la lombalgia che lo ha costretto a lavorare a parte praticamente per tutta la preparazione estiva. È rientrato in gruppo solo a inizio settembre e i primi minutaggi sostanziosi li ha avuti con la nazionale in questa pausa: 26 minuti contro il Camerun e 84 contro il Kenya.

Insomma, Gasperini ha certamente ritrovato un giocatore con più fiducia rispetto a come l’aveva lasciato. E ora valuta un suo possibile utilizzo, contro quel Genoa che nel gennaio 2022 era vicinissmo a prenderlo in prestito, affare poi saltato si dice per un ok mai arrivato da parte del diretto interessato, che aveva preferito rimanere a Bergamo.

Anche in estate Miranchuk è stato più volte vicino all’addio: tra la corte del Torino che lo avrebbe rivoluto e altre ipotesi italiane ed europee, le possibilità non sono mancate. Alla fine però non se n’è più fatto nulla. Ora sta all’Atalanta renderlo una risorsa in più per la prima squadra: il ko di Koopmeiners offre la migliore delle occasioni per farlo. Pasalic resta la prima scelta, ma la carta Aleksej è pronta ad essere messa sul tavolo.

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