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Tutela ambientale

Plastiche e gomme nel lago d’Iseo: rilievi in corso, a ottobre i risultati

Le forze militari e gli istituti di ricerca sono al lavoro per campionare e studiare sia la superficie che il fondale del bacino, dove da almeno 30 anni sono sepolti cumuli di materiali

Tavernola Bergamasca. La manta – così si chiama il retino nel linguaggio tecnico, essendo dotato di “ali” – fa avanti e indietro ogni 20 minuti galleggiando sull’acqua per raccogliere materiali. Poi i sub del nucleo dei Carabinieri di Genova si immergono per portare in superficie altri campioni. Di cosa? Gomme e plastiche principalmente, e qualunque sostanza possa essere presente e potenzialmente pericolosa per il lago d’Ise Il lavoro è quello di raccolta e poi di analisi delle sostanze individuate per capire se e come intervenire per rimuovere i rifiuti. Se, perché tutto dipenderà dai risultati. Sono molte infatti le variabili ancora da definire.

Per prima cosa il volume del cumulo, ancora incerto nonostante una recente stima parli di circa 400 metri cubi di materiale. In secondo luogo la tipologia degli scarti, di natura diversa: si va dalla possibile presenza di polietilene a quella di polistirolo. Infine l’impatto che queste sostanze hanno sul lago. Da valutare è se le sostanze in profondità siano presenti anche in superficie. Inoltre, sottolineano gli esperti, non tutte potrebbero essere tossiche. “La plastica a 40/50 metri di profondità – fanno sapere dall’Irsa, l’Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR – può essere anche inerte, perché il processo di degradazione ha bisogno di ossigeno e di luce”.

Proprio a questi livelli sono scesi i Carabinieri. I subacquei di Genova si sono calati a varie profondità – 10, 20, 30, 40 e fino a 50 metri – con l’obiettivo di campionare e di ottenere immagini e filmati da studiare. Tutto il materiale raccolto verrà poi processato dai laboratori dell’Irsa e dell’Ismar (l’Istituto sulle Scienze Marine) delle sezioni di Brugherio, Verbania e Venezia.

In base ai risultati, che dovrebbero essere disponibili a ottobre, le autorità dovranno poi decidere in che modo intervenire e dopo aver effettuato una previsione di spesa per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti.

Nel frattempo i lavori a Tavernola proseguono fino a giovedì. Nella mattinata di mercoledì è prevista la presenza di Arpa Lombardia.

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