Bergamo. Ci vorranno un paio di mesi per gli esiti dell’autopsia effettuata nella mattinata di sabato (primo luglio) sul cadavere di Gianluca Maffeis, il 31enne morto giovedì in seguito a una violenta lite con il fratello minore Lorenzo, di cinque anni più giovane, scoppiata sabato all’alba nell’appartamento in cui vivevano a Mozzo.
L’esame autoptico, disposto dalla procura ed eseguito nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dall’anatomopatologo dell’Università di Pavia Luca Tajana, è durato circa un paio d’ore e si è concluso intorno alle 11.30.
Un passaggio importante per capire come è morto Gianluca, se per le lesioni provocate dalla scazzottata col fratello, ora agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, oppure per i postumi di un malore che lo avrebbe colpito durante il diverbio, come sostiene la difesa. Gli stessi legali del 26enne, Rosario e Francesco Coppola, hanno nominato un consulente tecnico di parte.
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