Bergamo. La formula dello speed date è uscita dal recinto in cui è stata concepita, e in cui è cresciuta nell’ultimo quarto di secolo, per debuttare nell’ambito del mondo del lavoro. Più precisamente, nel settore della ricerca del personale.
Una prima prova si è avuta martedì pomeriggio, al Kilometro Rosso, dove Manpower e la costola bergamasca di Visionary (che lo scorso 3 dicembre ha organizzato l’evento nazionale in Fiera, ndr) hanno dato vita al primo appuntamento di incontri iperveloci – che hanno contraddistinto Neet Job Lab, progetto di orientamento e incontro con imprese – tra sei fra titolari e/o manager di aziende della provincia e un drappello di giovani neolaureati, disoccupati o persone in cerca di nuove opportunità lavorative. Un’occasione che ha consentito agli uni di conoscere nuovi potenziali collaboratori e agli altri di entrare in contatto con consolidate realtà produttive del territorio.
In realtà, di Neet in senso stretto stretto (cioè di giovani che non studiano e che non lavorano), che a fine novembre erano stati stimati essere circa 28mila in Bergamasca, se ne sono visti pochissimi.
Tra la trentina di under35 che hanno animato il Job Lab, c’erano, piuttosto, giovani uomini e donne – italiani e stranieri, diplomati e laureati, con esperienze lavorative alle spalle e/o in corso, single o sposati con figli – che hanno voluto confrontarsi con l’opportunità di incontro, messa loro a disposizione.
E, stando ai commenti che alcuni giovani hanno voluto liberamente condividere a fine sessione, la soddisfazione per le oltre tre ore trascorse insieme, ha avuto la meglio. Giudizi sostanzialmente simili sono arrivati anche dal parterre imprenditoriale.
A cominciare da Marco Vecchi, titolare delle Officine Meccaniche Antonio Vecchi srl di Mapello, che ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa. Gli hanno fatto eco le due rappresentanti de La Cisa Trasporti Industriali di Dalmine: “Ci è piaciuto molto che la platea, che ha preso parte all’incontro, fosse così variegata. Ora, vorremmo approfondire la conoscenza di un paio di persone che abbiamo conosciuto durante gli speed date”. “Ottima iniziativa” ha sentenziato Ilenia Donati, HR del Gruppo Oldrati di Villongo. “Molto interessanti – ha poi aggiunto – alcune delle persone incontrate”. “Ma – ha concluso – avremmo preferito incontrare target più definiti”.
Dal versante aziende a quello dei giovani. Tania Russo, geometra, 32 anni, residente ad Aviatico, ha apprezzato molto la parte teorica dell’incontro, durante la quale Lorenzo Buscarino e Lisa Vavassori hanno dispensato consigli basici sulle modalità da seguire per sviluppare le competenze necessarie per affrontare l’inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro. “Se però – obietta – queste informazioni le avessi conosciute prima, certamente mi sarei giocata meglio gli incontri durante i miei speed date”. “Inoltre – osserva – ad un evento del genere avrebbero dovuto aderire più imprese”. Debora Magurno, consulente di marketing free lance, 34 anni, origini calabresi, sposata ad un bergamasco, dopo aver apprezzato “l’umanità dell’accoglienza riservataci”, ha riscontrato un “po’ di freddezza al primo speed date”. Sensazione che però è andata stemperandosi, incontro dopo incontro.
In effetti, i tre minuti messi a disposizione di ciascuno degli under35 per presentarsi ai loro interlocutori (le imprese lo hanno fatto in plenaria, una dopo l’altra, prima di iniziare la fase degli incontri iperveloci) sono stati veramente pochi. Solo chi aveva già al suo attivo qualche colloquio, come un giovane ex dipendente di Clay Paky, è riuscito a mettere a frutto l’esperienza acquisita: “Più se ne sostengono, di colloqui – conferma – più si impara a come comportarsi in questi contesti”. Ci si sofferma meno sulle competenze tecniche (hard skill), cioè, e si valorizzano maggiormente quelle trasversali (soft skill), di cui le imprese sono particolarmente ‘affamate’.
D’altra parte, “Cerchiamo teste pensanti” aveva chiarito, durante il suo intervento di presentazione, l’imprenditore Marco Vecchi.
Anche Manpower ha approfittato della circostanza per approfondire la conoscenza dei giovani che ha fatto incontrare alle imprese che hanno risposto all’invito (tra cui, oltre a quelle già citate, c’erano anche: AR-TEX Spa di Viadanica, Vanoncini Spa di Mapello ed Exide Technologies di Romano di Lombardia).
Circostanza che, in talune occasioni, si è manifestata essere un’opportunità. Per esempio, Eleonora Oneta, componente del team Ricerca e selezione della filiale di Bergamo di Manpower, è stata positivamente colpita dal carattere messo in luce da una giovane donna straniera, laureata, interessata a maturare un’esperienza lavorativa nel marketing.
“Questa opportunità d’incontro con alcune imprese del territorio – spiega Daniela Sonzogni, Regional manager Lombardia Orientale di Manpower Italia – fa seguito al recente Visionary Days 2022, che abbiamo fortemente sostenuto”. “Si tratta di un modo – spiega la manager bergamasca, da due decenni nella società che realizza e offre soluzioni strategiche per la gestione delle risorse umane – per intercettare candidati in una fase di vita delicata, dando loro strumenti perché siano più consapevoli delle personali skills”.
Ma anche un servizio messo in campo per far fronte alla difficoltà che le imprese incontrano nel reperire persone con competenze che invece si desidererebbe avessero. “Con questa iniziativa – conclude Sonzogni – abbiamo voluto supportare le aziende del territorio nella ricerca dei migliori talenti. Dando, al tempo stesso, la possibilità ai candidati di mettersi alla prova, facendo emergere le proprie soft skills e creando un dialogo virtuoso che ponga al centro chi è alla ricerca di un’occupazione o di un nuovo impiego, con un ruolo consapevole e attivo”.
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