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Alla fiera di bergamo

Visionary Bergamo 2022: come 2500 giovani si sono ritrovati a riscrivere il futuro fotogallery

“Il viaggio dell’eroe” tema di quest’edizione. Presenti diverse autorità, Patrick Zaki raggiunto in collegamento

Bergamo, sabato 3 dicembre, è stata la città dei Mille (più millecinquecento). La Fiera di via Lunga ha ospitato Visionary days 2022, la sesta edizione dell’evento che torna in un’inedita versione ibrida: dei 2500 giovani (under 35 anni) coinvolti, mille erano in presenza presso il polo fieristico di via Lunga, gli altri 1500 connessi da tutta Italia.

Rai Radio 2 si è collegata più volte con gli ascoltatori dal vivo, e i momenti salienti della giornata sono resi disponibili in streaming su Rai Play, Media Partner dell’evento.
Promoberg Srl è tra i supporter organizzativi e partner istituzionali di Visionary, insieme a numerose istituzioni ed enti pubblici e privati, a partire da Comune di Bergamo, Confindustria Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Bergamo Smart City & Community, Fondazione della Comunità Bergamasca e Kilometro Rosso – Innovation District.

Una tematica in cinque grandi nuclei
Il tema dell’edizione 2022 è stato “Il viaggio dell’eroe”. I partecipanti sono stati chiamati ad intraprendere un percorso diviso in cinque sessioni, “Privilegio”, “Direzioni”, “Eredità”, “Attimi” e “Partecipazione”, alla riscoperta del senso di comunità e del desiderio di prendere parte attiva all’interno della società, contro i luoghi comuni che relegano i giovani alla svogliatezza e allo svago continuo.
L’obiettivo è immaginare il futuro dell’Italia, stimolati dagli interventi degli speaker sul palco e aiutati da un’intelligenza artificiale che “ascolta” le discussioni e aiuta una microredazione a scrivere in tempo reale un Manifesto Dinamico di idee e proposte.

Il grande evento
Hanno condotto i giornalisti Marco Carrara (Rai, presentatore di Agorà e Timeline) e Chiara Piotto (corrispondente dalla Francia per SkyTg24), con uno show straordinario di Anastasio (vincitore di X Factor 2019). Ad aprire la giornata un collegamento con Patrick Zaki, che in inglese ha esortato i Visionari: “Non smetto di avere fiducia in questa generazione che ha l’occasione, con la sua voce, di fare di questo mondo un posto migliore. Grazie ai social network la mia causa è arrivata anche a voi, e grazie ad essi vi parlo anche oggi. Spero di potermi dire libero molto presto!”.

Sul palco sono poi iniziate le talk ispirazionali, cuore dell’evento. Il primo a calcare lo stage è stato Renato Mazzoncini, dirigente d’azienda italiano, amministratore delegato e direttore generale di Gruppo A2A. Arrivato dov’è da una famiglia borghese, Mazzoncini ha esortato a riconoscere e riformare l’idea dell’essere privilegiati. “L’etimologia della parola “Privilegio” è bruttissima: “privus” (singolo) e “lex” (legge), la legge per il singolo – ha avvisato – ma uso bene il mio privilegio quando metto l’interesse collettivo davanti al mio”.

Subito dopo Maximo Ibarra, amministratore delegato di Engineering. Ai visionari ha parlato di come mischiando le tecnologie si possono trovare soluzioni inedite a problemi esistenti. “Nei prossimi 3 anni il 60% delle occupazioni saranno in professioni che ancora non esistono – questo un dato che ha presentato – e questi cambiamenti radicali nei prossimi anni saranno sempre più frequenti, con le tecnologie che sempre di più convergono e accelerano lo sviluppo. Così si potrebbe arrivare a trovare la cura per una malattia nel giro di giorni”.

Per terza è venuta Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca, attualmente insegna all’Università di Firenze e alla Lumsa a Roma.

Ispirata dal tema dell’eredità, ha voluto lanciare un messaggio: “I giovani non sono adulti imperfetti ma esseri umani in tutto e per tutto, e il problema dello scontro con gli anziani era attuale già ai tempi di Platone. Come evitare una guerra generazionale? Ascoltandoci”.
Si è accolta poi Marianna Aprile, giornalista, scrittrice, opinionista, conduttrice radiofonica e conduttrice televisiva italiana, caporedattrice del settimanale Oggi. Attraverso il tema delle notifiche sul cellulare, gli “attimi” sono stati il suo tema principale. “La convinzione che soffermarsi sia una privazione ci ha cambiati oggi che il mondo va così veloce – ha osservato – ma allenarsi a cercare l’equilibrio tra information overload e vita personale è già una diga per il flusso di info che ci investe ogni giorno”.

Per ultima è intervenuta Chiara Corrao, nipote degli zii Rita e Paolo Borsellino e membro della fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino. “Il passato può venire in aiuto solo se ne conosciamo a sufficienza – ha declamato richiamando alla mente i dolorosi ricordi della sua famiglia – e si può essere certi
che, pur nel guardare avanti dentro ognuno di noi c’è un passato di cui fare tesoro”. Insieme a lei sul palco Anastasio, rapper vincitore della XII edizione di X Factor nonché attivista. “Viviamo con la continua paura di non essere protagonisti – la sua provocazione – ma chiunque può cambiare le cose, non solo un eroe”.

Gori e gli altri sindaci in ascolto attivo
Il Manifesto prodotto a partire dalle idee dei partecipanti non è un pamphlet che cadrà nel vuoto: a testimoniare questa convinzione la presenza dei sindaci e degli assessori alle politiche giovanili delle città italiane in cui opera l’associazione Visionary, quindi Dario Nardella (Firenze), Stefano Lo Russo (Torino), Mattia Santori (Bologna), Lorenzo Marinone (Roma), Francesca Corso (Genova), che saranno sul palco per prendere in carico le richieste del Manifesto stesso.

Tra i vari sindaci intervenuti non poteva mancare il primo cittadino del capoluogo orobico Giorgio Gori: “Mi sento giovane a venire qui – ha scherzato – se sono Sindaco è perché voglio ridare un po’ del mio privilegio indietro. Ognuno di noi può fare la stessa cosa, e più sarete fortunati più sarete mossi a essere generosi con gli altri”. “Penso che in Italia i giovani non siano trattati bene, e anni fa non era così – ha proseguito – oggi gli adolescenti sono anche i più colpiti dalla povertà, e abbiamo la necessità di chiederci cosa lasciamo a questi ragazzi. Se siamo una società sostenibile dobbiamo preoccuparci per chi viene dopo di noi, e l’eredità che voglio lasciare è un mondo migliore di quel che ho incontrato io”.

La consegna del Manifesto
“Oggi ci riappropriamo di uno spazio che è nostro come il domani che costruiamo – così nel concludere la portavoce di Visionary Cecilia Della Penna – siamo entrati qui come tanti singoli individui, solitari e inconsapevoli. Dopo 10 ore siamo frutto del cambiamento che abbiamo voluto e generato, dimostrando qualcosa di grande e meraviglioso. La fiamma del cambiamento si è accesa!”.

Al Team Leader dell’Hub Visionary bergamsca, Luca Andreini, è stata affidata la conclusione: “Questo manifesto è qualcosa che abbiamo creato tutti, qui, oggi – le sue parole – questo manifesto è uno strumento che vi vorrà far pensare che le cose belle si possono fare insieme”.
Manca un ultimo passaggio: la consegna del Manifesto alle istituzioni che hanno firmato il protocollo d’intesa. Con esso la missione dei 2500 Visionari non conoscerà una fine, ma l’inizio di qualcosa di ancora più grande.

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