• Abbonati
Omicidio di treviglio

Silvana Erzembergher uccise il vicino a colpi di pistola, a febbraio il giudice si esprimerà sull’infermità mentale

Alla Corte d'Assise spetterà decidere se confermare il vizio di mente, basandosi sugli elementi già disponibili - andando quindi verso una sentenza di assoluzione - oppure se richiedere ulteriori approfondimenti

Treviglio. Sull’infermità mentale di Silvana Erzembergher il giudice della Corte d’Assise si esprimerà il prossimo 23 febbraio. La donna, 71 anni, è accusata di avere ucciso con due colpi di pistola il vicino di casa Luigi Casati, 61 anni, e di avere gravemente ferito la moglie, Monica Leoni, accorsa per soccorrerlo, a sua volta raggiunta da un proiettile alla gamba.

Giudicata incapace di intendere e di volere al momento del delitto sia dallo psichiatra interpellato dal pm Guido Schinina, che dal consulente chiamato in causa dalla difesa, l’anziana era stata trasferita dal carcere in una Rems, dove si trova tutt’ora: una struttura adibita all’accoglienza di quei soggetti autori di reato con disturbi di mente e ritenuti socialmente pericolosi. Del resto, che lo scorso 28 aprile sia stata proprio Erzembergher a premere il grilletto non ci sono dubbi, come testimonia anche il video (poi diventato virale) girato da una vicina che la ritrae davanti alla porta di casa con la pistola in mano davanti al corpo immobile della vittima.

Al giudice della Corte d’Assise spetterà decidere se confermare il vizio di mente, basandosi sugli elementi già disponibili – e andando quindi verso una sentenza di assoluzione – oppure se richiedere ulteriori approfondimenti.

Quella mattina Luigi Casati era uscito per portare a passeggio il cane e mai si sarebbe aspettato di trovare la Erzenbergher ad attenderlo con la pistola in mano. All’origine dell’omicidio un rapporto difficile tra vicini di casa. La donna, ex ambulante, era infastidita dall’abbaiare del cane e dai non meglio specificati “rumori” che addebitava ai Casati. Rumori a suo dire molesti e che avevano portato a diverse liti, compresa quella del 28 maggio 2021, quando l’assassina aveva inseguito e colpito Monica Leoni con un bastone.

All’episodio era seguita una denuncia che avrebbe dovuto portare alla confisca dell’arma da fuoco, detenuta regolarmente. Ciò non avvenne a causa di un errore burocratico, dato che la moglie della vittima non aveva fornito ai carabinieri il nome esatto della vicina di casa. Quella denuncia avrebbe potuto far scattare la revoca da parte della Prefettura del porto d’armi, evitando – forse – la tragedia che si è consumata in tutta la sua efferatezza quel giovedì mattina.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Silvana Erzembergher
Omicidio di treviglio
Silvana Erzembergher “incapace di intendere e volere” quando sparò al vicino di casa: sarà trasferita in clinica psichiatrica
Generico aprile 2022
L'omicidio
Treviglio, i vicini: “Silvana parlava della pistola e diceva che l’avrebbe usata”
Silvana Erzembergher
La sentenza
Omicidio di Treviglio, Silvana Erzembergher assolta perché incapace di intendere e volere
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI