• Abbonati
Bergamo

Scuola e aziende fanno squadra: “Al via il curriculum territoriale” fotogallery

Il progetto, nato dall’istituto Natta e dal Gruppo Chimico e dal Gruppo Materie Plastiche e Gomma di Confindustria Bergamo di Confindustria Bergamo, si è esteso coinvolgendo l’istituto Marconi di Dalmine, l’istituto Archimede di Treviglio. A loro si è affiancato l’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte, in provincia di Bari

Bergamo. Scuola e aziende collaborano e progettano assieme la formazione degli studenti affinché possano entrare più facilmente nel mondo del lavoro. Partendo da questo presupposto l’istituto Natta e il Gruppo Chimico di Confindustria Bergamo hanno dato vita a un’innovativa proposta formativa rivolta alle terze, quarte e quinte superiori di tre indirizzi: chimico, biotecnologie sanitarie e biotecnologie ambientali.

Grazie a un proficuo lavoro di rete, in breve tempo, questo progetto si è esteso coinvolgendo altre due scuole bergamasche – l’istituto Marconi di Dalmine e l’istituto Archimede di Treviglio – che hanno percorsi affini per indirizzi e discipline. A loro si è affiancato l’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte, in provincia di Bari, animato dalla volontà di replicare l’iniziativa sul loro territorio.

“Oggi – spiega la professoressa Maria Amodeo, dirigente scolastico dell’istituto Natta – presentiamo il curriculum territoriale che arricchisce e integra quello nazionale. Più precisamente, quest’ultimo delinea le caratteristiche, le conoscenze e le abilità che lo studente acquisisce al termine del quinto anno. Comprende competenze di base (italiano, matematica, inglese ecc) e materie di indirizzo, specifiche, che in questo caso sono le chimiche. Il curriculum territoriale prende una parte del curriculum nazionale e si specializza. Questa personalizzazione diventa un importante valore aggiunto da esibire al termine del triennio, una specialità riconosciuta da un’apposita certificazione che permette di avere ulteriori opportunità in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro”.

“L’idea – prosegue la professoressa Amodeo – è nata anni fa, poi è subentrato un evento imprevedibile come la pandemia. Nonostante tutto la progettazione è proseguita, sostenuta dall’inizio del processo di riforma degli istituti tecnici. Man mano ha preso forma e ora non è più un progetto: è diventata un piano e si sta attuando. Un comitato didattico definisce contenuti, tempistiche e criteri valutativi agendo in modo estremamente dinamico e flessibile, nella consapevolezza che si tratta di una novità e strada facendo potranno essere apportati correttivi”.

Dello stesso avviso il professor Maurizio Chiappa, dirigente scolastico dell’istituto Marconi, e la professoressa Chiara Pardi, dirigente scolastico dell’istituto Archimede. Entrambi hanno evidenziato l’importanza e le potenzialità di questo progetto per i ragazzi, che – auspicano – “possono essere non solo ricettori ma anche e soprattutto parte attiva formulando spunti”. Inoltre, hanno sottolineato l’impegno dei loro insegnanti, che si adoperano per fornire la miglior formazione possibile. “È una nuova proposta volta a colmare il divario fra scuola e lavoro, due mondi che spesso vengono ritenuti distanti. Inoltre può aiutare ad affrontare un annoso problema per gli istituti di formazione professionale, ossia il basso numero di iscritti, nonostante molti settori siano strategici per il nostro Paese e molto richiesti dalle aziende. Il dialogo con le realtà produttive è continuo: si è stretto un patto educativo che punta su una didattica integrata con un focus particolare sul problem solving, cioè sulla risoluzione di problemi intervenendo su casi reali che vengono trattati dalle aziende” – osservano.

Alla presentazione ha preso parte – in collegamento streaming – la professoressa Teresa Turi, dirigente dell’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte (BA), gemellato con l’istituto Natta, che ha seguito con grande interesse l’esposizione.

Scuola e aziende fanno squadra: “Al via il curriculum territoriale”

Le unità didattiche attorno alle quali si sviluppa il curriculum territoriale abbracciando il triennio sono due: processi e cicli produttivi chimici; e polimeri ed economia circolare. Tracciando un quadro del contesto bergamasco, Mariella Giannattasio (presidente del Gruppo Chimici di Confindustria Bergamo) e Paolo Rota (presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma), specificano: “Da sempre Bergamo ha una forte vocazione manufatturiera. La nostra provincia è un enorme laboratorio per tutta l’Europa e non solo. Inoltre vanta un settore produttivo molto variegato, spaziando fra diversi settori. E c’è un dato particolarmente significativo: la disoccupazione risulta pari al 3,5%, quindi è piuttosto limitata perché il nostro territorio riesce a offrire tante opportunità. C’è un crescente fabbisogno di competenze e siamo molto contenti di aver trovato nelle scuole l’operatività e lo spirito pragmatico che ci sono molto cari”.

Scuola e aziende fanno squadra: “Al via il curriculum territoriale”

La collaborazione tra la scuola e le aziende si rispecchia nel brand, “Legami CoValenti”, ideato dalla professoressa Filomena Pasciuti: “Rappresenta lo scambio che si è creato fra le realtà coinvolte e che costituisce il cuore di questo progetto. È una sinergia in cui ognuno dà il proprio apporto lavorando in un’ottica d’insieme”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI