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Domenica alle 18.30

Atalanta, attacco nuovo a Verona con la coppia Lookman-Zapata

E in panchina anche l'ultimo acquisto, il 19enne danese Hoejlund, oltre a Muriel e a Boga. Si rivede Ederson. In difesa pronto al rientro Okoli

L’Atalanta va a Verona e si gioca il 13 e il 17. Tanto per sfidare anche la cabala. In realtà sono le due facce nuove in campo oggi al “Bentegodi”, il 13 è Ederson che era piaciuto molto durante il ritiro e poi si era fermato per un problema muscolare. L’altro, naturalmente, il 17 è l’ultimo arrivato Hoejlund, il danesone di appena 19 anni che pronti via si mette a disposizione del tecnico. Se poi uno o l’altro potranno essere anche titolari, oggi a Verona, non è dato sapere, anche perché Gasperini è tornato alle ultime vecchie abitudini e ha saltato la conferenza stampa della vigilia, magari preferendo rimandare considerazioni sul mercato alla vigilia dell’incontro di giovedì col Torino, cioè a trattative quasi chiuse.

Comunque Hoejlund porta un rinforzo di tutto rispetto all’attacco, come desiderava il mister. Poi vedremo come riuscirà a integrarsi, ma è giovane e sembra avere le caratteristiche giuste, dalla rapidità alla fame di gol, per non perdere troppo tempo. Difficile che venga schierato dal primo minuto e sono anche diversi i dubbi della vigilia, che forse non ci avrebbe chiarito nemmeno Gasp, abituato a non rivelare le sue mosse e a sorprendere.

Perché dalla difesa all’attacco, per forza o per scelta tecnico-tattica, si cambia. Bisogna intanto rimediare all’infortunio di Dijmsiti e allora la scelta più probabile dovrebbe essere Okoli che ritorna come a Genova con la Samp, ma spostato a sinistra sulla linea difensiva, lasciando il posto centrale al più esperto Demiral, che ha fatto bene anche contro il Milan e confermando dall’altra parte capitan Toloi. La linea del centrocampo dovrebbe essere quella vista contro il Milan, con Hateboer e Maehle esterni e sulla mediana De Roon e Koopmeiners. Resta il punto interrogativo sull’attacco, dove partendo dall’indispensabile Zapata sembra probabile la conferma di Malinovskyi alle sue spalle e, mentre a Genova contro la Samp si è vista la coppia dei colombiani, stavolta Muriel potrebbe cedere il posto di titolare a Lookman. Che con la sua velocità e anche la capacità di dialogo sia con Malinovskyi (ricordate il secondo gol alla Samp?) sia con Zapata, oltre ai suoi inserimenti in area che piacciono a Gasp, sembra il più adatto a mettere in crisi la difesa del Verona. Con una panchina che potrebbe inoltre offrire ampie garanzie, dal solito Muriel a Boga, che ha come vittima preferita per i suoi gol proprio il Verona, per non parlare di Hoejlund, anche lui pronto per farsi notare.

A proposito di panchina, due pedine come Pasalic ed Ederson farebbero comodo a qualsiasi squadra, senza contare Scalvini che ha la possibilità di acquisire esperienza, quando l’allenatore lo chiama in causa, anche nel nuovo ruolo di centrocampista. Oppure in difesa, considerata l’assenza prolungata di Djimsiti.

L’Atalanta che ha pareggiato contro il Milan ci ha inoltre spiegato che la squadra può adattarsi o cambiare pelle, secondo partita e avversario. Ora dai campioni d’Italia si torna a un avversario che non dovrebbe costringerti a subire e così sarà poi col Torino e a maggior ragione col Monza. Probabilmente vedremo un’Atalanta più accorta, non per forza allo sbaraglio da subito per fare la partita come ci aveva abituato, ma pronta a colpire come ha fatto già dalla Samp.

Dall’altra parte c’è un Verona che ha già incassato cinque gol dal Napoli e qualche problema quindi ce l’ha, poi ha pareggiato, ma non è certo la squadra aggressiva e fastidiosa che aveva plasmato Juric, sul modello del suo maestro Gasperini. Il pericolo potrebbero essere le palle alte per Henry, la rapidità di Lasagna a cui non si deve concedere spazio. E magari gli ex, da Tameze ai panchinari Cortinovis e Piccoli.

I valori tecnici fanno pendere la bilancia dalla parte dell’Atalanta, che ha vinto l’ultima al “Bentegodi” con i gol di Miranchuk e Koopmeiners, ma aveva perso in casa in quel girone di ritorno che si spera resti alle spalle, con tanti insegnamenti. Servono i gol: Zapata scalpita per rompere il ghiaccio e sicuramente sarà meno isolato per poter vedere anche più da vicino la porta. E servirà pazienza, perchè nessun avversario ti fa regali, come ha cercato di fare la Samp prima di arrendersi.

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