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Sabato sera

“Lisistrata On Air” al Lazzaretto: in scena la forza delle donne e il potere dei classici

“Lisistrata On Air. Concerto”, spettacolo di Roberto Tarasco e della Compagnia Piccolo Canto promosso dalla Fondazione Teatro Donizetti, che andrà in scena sabato 17 luglio nell’ambito dell’iniziativa del Comune di Bergamo “Lazzaretto Estate 2021”.

411 a.C. Atene è logorata dalla guerra del Peloponneso, iniziata vent’anni prima. Lisistra, donna ateniese, decide di convocare altre donne appartenenti a diverse fazioni per mettere fine alla violenza perpetrata dagli uomini. Animate dal senso di ribellione, da sfinimento e forza incredibile, le donne pensano la migliore delle strategie per far cessare la guerra una volta per tutte: lo sciopero del sesso.

È da questa rivendicazione protofemminista che prende le fila la storia di “Lisistrata”, commedia scritta da Aristofane messa in scena per la prima volta ad Atene nel 411 a.C. Duemila e cinquecento anni dopo, questa vicenda continua a stupire e far riflettere.

A quest’opera è liberamente ispirato “Lisistrata On Air. Concerto”, spettacolo di Roberto Tarasco e della Compagnia Piccolo Canto prodotto da Fondazione Teatro Donizetti e CTB – Centro Teatrale Bresciano, che andrà in scena sabato 17 luglio nell’ambito dell’iniziativa del Comune di Bergamo “Lazzaretto Estate 2021”. Sul palco bergamasco ci saranno cinque attrici (Francesca Cecala, Miriam Gotti, Barbara Menegardo, Ilaria Pezzera, Swewa Schneider) a vestire i ruoli delle donne paladine di pace. Seppur in un contesto storico e geografico ovviamente assai diverso, il messaggio dello spettacolo ideato da Roberto Tarasco e dalla Compagnia Piccolo Canto è lo stesso, inequivocabile: porre fine alla violenza tra uomini.

“I classici hanno un potere incredibile perché le storie raccontate da loro continuano a ripetersi – racconta Roberto Tarasco, regista dello spettacolo -. Attraverso le nostre ricerche abbiamo scoperto una storia simile a “Lisistrata”, quella di Ellen Johnson-Sirleaf, presidentessa della Liberia, Leymah Gbowee, avvocatessa liberiana, e all’attivista yemenita Tawakkul Karman, che nel 2011 vinsero il premio Nobel per la pace”.

Generico luglio 2021

Roberto, come è avvenuto l’incontro con la Compagnia Piccolo Canto?
Ci siamo conosci quattro anni fa, nel teatro di Valenza che dirigo. Le avevo invitate durante la stagione a mettere in scena loro “Piccolo canto di resurrezione”. In quella occasione abbiamo riconosciuto delle radici di lavoro comuni. Ho osservato il loro lavoro sul canto, bellissimo, che mi ricorda “Un canto per Torino”, con Gabriele Vacis, Serena Sinigaglia, Emma Dante, Paola Rota, uno spettacolo che coinvolgeva più di trenta attori e che feci alla Mole Antonelliana nel 1994. Da lì è iniziata la collaborazione con le attrici di Piccolo Canto: le ho subito coinvolte in un progetto per l’università di Genova.

Come siete arrivati alla preparazione di “Lisistrata on Air”?
Le ragazze mi mandarono molti materiali per iniziare una collaborazione insieme. Tra questi c’era Lisistrata. Siccome le donne della Lisistrata provengono da diverse polis della Grecia, mentre le attrici del Piccolo Canto provengo da varie città del Nord Italia, è nata l’idea di far parlare ai cinque personaggi in scena dialetti diversi. Il bergamasco delle valli, il bresciano, il cimbro del lago di Garda, il veneto.

Quali sono i punti di incontro tra l’opera di Aristofane e la vostra?
Il lavoro di Aristofane era molto politico. Abbiamo sostituito gli intermezzi di questa opera, con argomenti di attualità. Parleremo dei nostri tempi, delle lotte che le donne hanno fatto e fanno per la pace in giro per il mondo. Quella di Lisistrata è una storia di migliaia di anni fa, ma ha delle connessioni con la realtà odierna pazzesche. Non solo, proprio come Atene, Bergamo è stato costruita su una rocca, infatti il nome arriva da “Pergamon”, ossia “città sulla rocca”.

Cosa unisce le donne dell’opera di Aristofane con quelle di “Lisistrata On Air”?
Hanno in comune la libertà, la beltà tipica di essere donne. Il senso della ribellione al sopruso e, più in generale, alla sopraffazione e alla guerra. Uno dei talenti delle attrici che vedrete in scena è proprio la loro dote canora. Sentirete una serie di canti che provengono da tutte le parti del mondo, ma che hanno affinità sonore dei dialetti dei personaggi. Lo spettacolo si intitola “Lisistrata On Air. Concerto” perché sarà una sorta di lettura cantata. È una forma minimale che mi piacere tenere, perché il teatro in questo modo può essere fatto ovunque, nei giardini, nelle piazze, nelle case.

Il suono ha un ruolo molto importante in questo spettacolo. Lei è un grande esperto di scenofonia, qual è il punto di forza di questa arte?
Alcuni dicono che il teatro di narrazione è nato al Teatro Settimo, di cui io sono uno dei fondatori insieme Gabriele Vacis e a Laura Curino. Nel tempo ci siamo accorti che la forza del teatro, nel momento in cui non c’era internet, non sta nel fatto di mettere in scena una cosa realistica, ma nell’evocazione. Netflix, YouTube, YouPorn non avranno mai questo potere. L’evocazione è molto legata ai suoni. Ad esempio, se sentiamo un suono di una campana in lontananza, nella nostra testa riusciamo a vedere quella campana. Ho così pensato di usare la scenofonia, facendo un lavoro di ricerca sui suoni e sui rumori, per collocare nello spazio e nel tempo le emozioni e tutto ciò che avviene in teatro.

Che tipo di lavoro è stato fatto in merito alla ricerca linguistica?
Durante il lockdown abbiamo lavorato in modo molto approfondito sul testo per trovare la giusta misura tra il dialetto di partenza e la comprensione finale. Un lavoro di traduzione e di creazione di una lingua che fosse fruibile per lo spettatore. Oltretutto nella Lisistrata di Aristofane sono presenti molti personaggi. Il mio compito è stato anche quello di fare in modo che le cinque attrici potessero interpretare anche tutti i ruoli mancanti, ad esempio gli ambasciatori e Cinesia, il marito di Mirrina al quale le donne tendono un agguato.

Secondo lei, qual è la forza di Aristofane? Perché continua a essere interpretato a teatro?
È la forza dei classici. Oggi pensiamo che quello che viviamo sia unico, proprio come gli adolescenti. In realtà molte delle cose che stanno avvenendo sono già capitata. Tramite le ricerche fatte per questo spettacolo, nel 2011 alcune donne, attiviste liberiane, hanno vinto il premio Nobel per la Pace: come le protagoniste di “Lisistrata”, hanno messo in atto uno sciopero del sesso contro la guerra. Le storie di noi uomini si ripetono. Con “Lisistrata On Air. Concerto” cerchiamo di restituire questo punto di vista.

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