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Bergamo

Pochi libri digitali nella biblioteca universitaria: “Problema legato agli editori”

Una mini indagine di due studentesse di Bergamo ha posto in evidenza il tema, peraltro sentito dall'UniBg che sottolinea come, invece, siano molti gli ebook di editori scientifici internazionali

Il 2 ottobre, tra le e-mail universitarie in arrivo tutti noi studenti universitari di Bergamo, abbiamo letto: “Le biblioteche riaprono!”. Ebbene sì sono state riaperte le sale di lettura per lo studio e la consultazione nel rispetto delle misure necessarie per la sicurezza di tutti noi ed è stato anche abilitato un portale per poter prenotare i propri posti in biblioteca.

Che dire, è stato tutto organizzato nel migliore dei modi, peccato che per gli studenti non è così semplice raggiungere Bergamo per poter consultare i libri e usufruire degli spazi vista la situazione attuale.

Nell’epoca Covid-19 e della pandemia globale tutti noi abbiamo imparato a trasformare le nostre vite sotto un’ottica più digitale attraverso le lezioni online e lo smart working, accedendo sempre più a contenuti fruibili digitalmente. Ora più che mai gli spostamenti e i contatti interpersonali vanno limitati e le risorse digitali dovrebbero essere una priorità!

Dalle homepage delle biblioteche di economia e giurisprudenza risultano posseduti oltre 70 000 volumi, mentre dalla biblioteca di ingegneria circa 10 000 volumi e da quella umanistica circa 120.000. Quindi ci siamo domandati tra queste quante risorse online mette a disposizione l’Università degli Studi di Bergamo?

Lo abbiamo fatto tramite una analisi attraverso il portale della biblioteca dell’Università di Bergamo, alla ricerca dei libri segnalati dai docenti disponibili anche online e dunque accessibili a tutti. La ricerca si è focalizzata basandosi su un campione totale di quasi 300 libri, includendo tutti i corsi di laurea triennali e cercando a random libri per il primo, secondo e terzo anno di ogni corso, focalizzando la ricerca unicamente sui libri adottati dai docenti nell’anno accademico 2020/2021.

Con la ricerca di 288 libri universitari, solo il 12% è risultato essere reperibile come risorsa online, mentre l’87,8% è risultato ottenibile unicamente nelle biblioteche, ossia in formato cartaceo. Numeri da non sottovalutare tenendo conto che viviamo nell’era digitale con una difficoltà a spostarsi sul territorio, soprattutto per gli studenti fuorisede.

In particolar modo, per il corso di laurea di Diritto per l’impresa nazionale e internazionale, attraverso una ricerca causale di 20 volumi, abbiamo notato come i libri cercati fossero tutti cartacei. Situazione migliore per ingegneria meccanica, in cui, sulla ricerca di 20 libri, sei sono risultati reperibili in modalità digitale, situazione simile anche nel corso di Lingue e letterature straniere moderne. Brutta situazione per il corso di economia aziendale (su 22 libri, solo uno risulta in formato digitale) mentre migliora per scienze psicologiche (su 22 libri ricercati, sei erano in formato digitale).

Necessario ribadire ulteriormente che la ricerca è stato frutto di una volontà di ricercare casualmente il materiale didattico richiesto agli studenti, ciò significa che la realtà complessiva potrebbe differire dai risultati ottenuti.

Molti libri, durante la ricerca, sono apparsi in “dubbia disponibilità” a causa della loro non presenza sugli scaffali legati in parte anche alle consegne in ritardo dei nuovi volumi e in parte alle numerose richieste.

In una e-mail del 31 marzo, ricevuta da tutti noi studenti, il Rettore, tramite le sue consuete lettere, ha rivolto anche un invito ai docenti, vista la difficoltà a reperire i testi per lo svolgimento degli esami, di adottare bibliografia alternativa o materiali di preparazione sostitutiva.

A oggi, visto il risultato della ricerca effettuata, condividiamo le parole del Rettore e chiediamo maggior impegno e comprensione nel reperire materiale didattico necessario per lo svolgimento degli esami anche online.

Tra le spese ordinarie che ogni anno sostiene l’università spiccano 1 mln per l’acquisto di materiali didattici e 1 mln per l’acquisto di attrezzature per la didattica online (come dichiarò UNI+ in un post Instagram il 14 giugno scorso. Vista la carenza attuale di fondi pubblici, ma visto anche il nostro contributo nel finanziare l’acquisto anche dei libri di testo attraverso il pagamento delle tasse, sarebbe opportuno che le risorse vengano in questo momento più che mai destinate ad una fruizione sempre più orientata al digitale, vista la situazione attuale e futura. Ove non fosse possibile questa digitalizzazione delle risorse bibliografiche sarebbe adeguato che i docenti possano trovare una alternativa per venire incontro alle esigenze di questo momento particolarmente complicato per studenti e famiglie.

Interpellata in merito l’Università ha spiegato che il fatto che “gran parte dei libri di testo necessari alla preparazione degli esami non siano disponibili in formato elettronico non dipende da scelte o insensibilità dei Servizi bibliotecari che, già da qualche anno, hanno adottato la linea di preferire l’acquisto della versione elettronica dei testi rispetto a quella a stampa tutte le volte che ciò è possibile.

I dati sui volumi posseduti dalle biblioteche indicate dalla studentessa (“con la ricerca di 288 libri universitari, solo il 12% è risultato essere reperibile come risorsa online, mentre l’87,8% è risultato ottenibile unicamente nelle biblioteche, ossia in formato cartaceo e fisico”) riguardano le collezioni cartacee: purtroppo, l’alternativa elettronica è solo in minima parte disponibile nel caso dei libri di testo per la preparazione degli esami.

I contenuti richiesti per la preparazione degli esami sono in prevalenza pubblicati da editori italiani che, salvo eccezioni, non forniscono un’infrastruttura di accesso al proprio catalogo adatta all’intermediazione bibliotecaria, né si appoggiano a piattaforme di aggregazione. Piuttosto, vendono i loro e-book per l’acquisto personale attraverso sistemi di e-commerce proprietari o tramite librerie online.

I servizi bibliotecari fanno il possibile per offrire l’alternativa elettronica in tutti i casi in cui è intermediabile, controllando la disponibilità di titoli sulle piattaforme a disposizione, ma le opportunità esistenti sono estremamente limitate.

Fino a quando questo stato di cose non evolverà, magari anche grazie a iniziative e proposte che il mondo accademico potrebbe adottare nei confronti degli editori, le biblioteche non saranno in grado adeguare la disponibilità di libri di testo alla domanda degli studenti.

L’invito rivolto dal Rettore ai colleghi a marzo è motivato da questo stato di cose ed è fortemente condiviso nella speranza di un’evoluzione.

Va detto,  ricorda l’UniBg che, accanto alla collezione cartacea, i Servizi bibliotecari forniscono ai propri utenti l’accesso a collezioni di eBook di editori scientifici internazionali che attualmente comprendono oltre 200.000 titoli, tra volumi e sottoscrizioni”.

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