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Appunti & virgole

Atalanta, al “Bortolotti” le prove ufficiali per il Sarajevo: Barrow è già certezza fotogallery

L'undici titolare proposto da Gasperini nella sfida ai tedeschi dell'Herta Berlino potrebbe essere lo stesso che giovedì vedremo nel preliminare di Europa League: l'attaccante gambiano, ispirato da Gomez, appare già in forma.

L’immagine più bella del 24° Trofeo Bortolotti è la carica degli 800: l'”invasione” dei ragazzi dell’Atalanta Football camp, che a fine partita corrono per partecipare alla cerimonia di premiazione. E hanno dato l’assalto al podio, a caccia di autografi, di maglie, di un ricordo. Ma soprattutto resterà in loro l’emozione, la voglia di tornare appena possibile su quel campo, o comunque in quello stadio che li ha invitati alla festa, per rivedere un gol di Musa Barrow, le finte di Gomez, i colpi di testa di Mancini. O per urlare “Duvan Zapata facci un gol” e “Gasperini portaci in Europa”…

Proprio lui, il Gasp, a fine partita contro l’Hertha Berlino sembrava contagiato da questa allegria, come a dare un calcio alla tristezza/delusione di tanti per la sentenza del Tas e il dover scendere in fretta e furia in campo, o come organizzare la trasferta di Sarajevo.

“Noi siamo sempre stati pronti a giocare i preliminari, però i tempi sono sbagliati e penalizzano tutti”, precisa Gasperini. Che poi comincia lo show, rispondendo alle domande su squadra e mercato: “Gomez? Intanto le voci arrivano tutte da una parte sola (la Lazio, ndr), io non l’ho mai visto allenarsi così bene, sarà perché forse deve andare?”. Ride. Alla domanda se Ilicic trequartista è una buona idea anche verso gli esami ufficiali, il tecnico risponde: “Ha avuto un po’ difficoltà all’inizio, poi direi bene. Ma forse perché anche lui sta andando… mi pare all’Inter?”.

Al di là delle battute e di chi arriverà (“Pasalic dall’Australia? È così lontano?”) Gasperini sembra pronto e carico per la nuova avventura dell’Atalanta in Europa: “Numericamente ci siamo. Abbiamo un carico di lavoro, però le motivazioni sono forti e l’avversario è da rispettare, abbiamo visto anche ai Mondiali che non ci sono mai partite facili. E Zapata cresce, con la sua qualità e forza ci sarà molto utile”.

Intanto, è puntuale al gol Barrow ed è già una certezza. L’assist è di Gomez: il capitano è sempre nel vivo dell’azione, prende la sua razione di calci dagli avversari, guadagna anche un rigore. Gli manca solo il gol, lo cerca, lo troverà. Se la squadra vince, avrà più pazienza. Di testa la prende sempre (o quasi) invece Mancini, che fa gol ma poco prima Rekik era saltato davanti a lui per mettere in rete il primo gol dell’Hertha. Poi ancora Mancini sfiora la seconda rete personale, sempre di testa: chiaro, per diventare Caldara deve migliorare nelle chiusure… Così come Gosens, intraprendente e determinato a trovare una buona intesa con Gomez e a proporsi in avanti, però sulla fascia sinistra arriva qualche incursione di troppo dei tedeschi. Anche quando poi Gosens viene sostituito. Buona la prima impressione di Valzania, praticamente l’unica faccia nuova nella squadra titolare. Ma avrà tempo per inserirsi meglio nei meccanismi del centrocampo.

Si aspetta infatti il rientro di Freuler, punto di riferimento fondamentale nel gioco di Gasperini, ma il regista svizzero ha ripreso ad allenarsi da poco e Palomino ha qualche acciacco. Per cui è probabile che giovedì contro il Sarajevo venga riproposta la formazione iniziale del “Bortolotti”, con Berisha tra i pali, Toloi, Mancini e Masiello in difesa, Castagne, de Roon, Valzania e Gosens a centrocampo, Ilicic dietro alle punte Gomez e Barrow.

Chiaro, l’Atalanta di luglio non può essere quella vera, però anche la rimonta e la vittoria contro una squadra molto grintosa (pur senza la qualità di un Borussia), oltre ad altri segnali positivi sono una buona premessa in vista del debutto europeo.

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