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A capriolo

“Si è spento il visone” Necrologi Animal Amnesty contro l’allevamento

Animal Amnesty ha affisso nel comune di Capriolo dei manifesti provocatori che, riprendendo la grafica dei necrologi, si oppongono alla possibile apertura di un allevamento di visoni sul territorio comunale.

Maggio 2014-Dicembre 2014: dopo una vita di dolore e privazioni prigioniero di una gabbia, vittima della vanità umana si è spento il visone”: iniziano così i manifesti provocatori che Animal Amnesty, organizzazione impegnata nella sensibilizzazione sui tema della solidarietà, dei diritti degli animali e della tutela dell’ambiente, ha affisso nel comune di Capriolo in provincia di Brescia.

Riprendendo la grafica di un necrologio, il manifesto avverte che qualora venisse approvata la richiesta di apertura dell’allevamento di visoni sul territorio comunale, ben presto saranno i morti “di un’industria che ogni anno si macchia di centinaia di milioni di vittime nel mondo”.

Per impedirlo Animal Amnesty organizza per sabato 5 aprile dalle 18 in piazza del Municipio a Capriolo un corteo funebre, indetto proprio tramite i necrologi, che porterà simbolicamente nel paese le vere vittime dell’industria della pelliccia, “quei milioni di animali innocenti uccisi in nome di un’inutile e violenta vanità”.

“Lo scopo – scrivono gli attivisti di Animal Amnesty – è dimostrare alle autorità ed ai cittadini che permettere l’apertura di un allevamento di visoni significa rendersi responsabili della fine violenta di migliaia di vite e condannare il proprio paese a vivere un lutto perpetuo”.

Il Comune di Capriolo, infatti, ha ricevuto una richiesta di apertura di un nuovo allevamento di visoni a poche centinaia di metri dal centro abitato e all’interno del Parco Oglio Nord, un parco fluviale all’interno del quale si trovano otto Siti di Importanza Comunitaria.

“La richiesta non è stata accettata, ma solo per motivi procedurali: il Piano del Governo del Territorio del Comune, approvato nel dicembre 2013, non è infatti ancora attivo. Lo diventerà nelle prossime settimane e, non contenendo alcun divieto all’allevamento di animali da pelliccia, i permessi potranno venire accordati. Ospitare sul proprio territorio un allevamento di animali da pelliccia – concludono da Animal Amnesty – significa rendersi complici della prigionia, della tortura e della morte di migliaia di animali. Nella sola Italia ogni anno i visoni sacrificati sono circa duecentomila”.

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