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Le novità

Manovra, ok al licenziamento col s?? dei sindacati

Contratti, passa la deroga all???articolo 18: con l???intesa aziendale si potr?? licenziare. E niente nomi sulle denunce dei redditi online: queste le due novit?? della manovra che ha domenica ha passato il vaglio della commissione bilancio del Senato.

Contratti, passa la deroga all’articolo 18: con l’intesa aziendale si potrà licenziare. E niente nomi sulle denunce dei redditi online: queste le due novità della manovra che ha domenica ha passato il vaglio della commissione bilancio del Senato.
La Commissione ha infatti approvato la manovra e l’emendamento della maggioranza. L’accordo locale potrà “ignorare” le tutele dello Statuto dei lavoratori. In sostanza le intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale possono derogare ai contratti ed alle leggi nazionali sul lavoro, incluso lo Statuto dei lavoratori, ed alle relative norme, comprese quelle sui licenziamenti. Il che significa che anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere più facilmente ai licenziamenti senza giusta causa – aggirando il divieto sancito dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori – , potendo sfruttare misure di “indennizzo” alternative al reintegro del lavoratore, se questo potere sarà dato loro da un’intesa con i sindacati maggioritari in azienda.
La “rivoluzione” è contenuta nell’emendamento di maggioranza all’articolo 8 della Manovra approvato  domenica dalla Commissione bilancio del Senato ( in aula sicuramente ci sarà battaglia) ed ha immediatamente scatenato le proteste della Cgil e del Pd. Il provvedimento stabilisce che, “fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro”, le specifiche intese aziendali e territoriali “operano anche in deroga alle disposizioni di legge” ed alle “relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro”. L’emendamento prevede, in aggiunta, che le intese valide saranno non solo quelle “sottoscritte a livello aziendale o territoriale da associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale” (come già prevedeva il testo della manovra), ma che anche le associazioni “territoriali” avranno la possibilità di realizzare specifiche intese “con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati” su temi come “le mansioni del lavoratore, i contratti a termine, l’orario di lavoro, le modalità di assunzione, le conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro”.
Restano escluse dalla contrattazione aziendale alcune materie e norme generali a tutela di diritti e interessi superiori. Così non si potranno fare accordi locali su temi quali “il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento”. La norma approvata in commissione prevede che anche i sindacati percentualmente più rappresentativi a livello territoriale possano sottoscrivere accordi con le aziende. la modifica all’articolo 8 del decreto stabilisce infatti che possono sottoscrivere le intese o le “associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale”, ovvero le “loro rappresentanze sindacali operanti in aziende”; le intese, inoltre, come già previsto, avranno “efficacia per tutti i lavoratori, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alla presenze sindacali”.
In serata, sempre domenica,  la Commissione bilancio del Senato ha concluso l’esame degli emendamenti approvando il testo completo della manovra del governo. Tra gli ultimi emendamenti recepiti c’è quello che cancella l’obbligo di indicare il nome della banca sulla dichiarazione dei redditi. A questo punto, secondo programma, il testo arriverà in aula martedì.

 

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