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L'intervento

Sicurezza, contro i furti telecamere ai varchi a Ponteranica e Sorisole

Allo studio delle due Amministrazioni comunali di Ponteranica e Sorisole l'installazione di sei telecamere con riconoscimento istantaneo delle targhe ai sei varchi di ingresso nel territorio.

Sei telecamere poste ai varchi d’ingresso nei Comuni di Ponteranica e Sorisole, la distribuzione di un decalogo di azioni pratiche per prevenire furti e la partecipazione attiva dei cittadini per un presidio costante del territorio. Parte da qui la risposta al tema sicurezza nei due Comuni dell’hinterland cittadino.

“I nostri territori hanno la fortuna di essere protetti dal Canto Alto e dalla Maresana, chi entra deve per forza di cose passare dai sei varchi lungo la Provinciale che porta in Val Brembana – spiega Dario Ceruti, assessore alla Sicurezza di Ponteranica – per questo stiamo studiando l’installazione nei prossimi mesi di sei telecamere con riconoscimento istantaneo delle targhe che potrebbe essere collegato alla sala operativa dei Carabinieri di Bergamo”.

Sei i varchi finora individuati, anche se siamo ancora in fase di progetto e potrebbero esserci delle aggiunte: via Maresana, via Pontesecco, via Fustina, via Rigla e via Martiri della Libertà.

Ancora da quantificare i costi dell’intervento, anche se le due Amministrazioni Comunali vorrebbero coinvolgere altri soggetti istituzionali, commercianti e privati.

“Stiamo studiando un progetto che faccia interagire più persone, enti istituzionali e privati, perché il tema della sicurezza interessa tutti e non serve lanciare idee spot, ma azioni concrete e che abbiano efficacia e siano costanti nel tempo” aggiunge Stefano Gamba, sindaco di Sorisole.

E proprio sulla partecipazione, che è l’elemento che caratterizza questo progetto, c’è un ruolo importante dei cittadini invitati alla solidarietà di vicinato. I due Comuni distribuiranno un decalogo di azioni pratiche da mettere in campo al verificarsi di eventi e contemporaneamente raccogliere nominativi di cittadini che possono garantire un presidio capillare del territorio, insomma: una sorta di "referente di quartiere" che favorisca il dialogo tra cittadini e con l’Amministrazione. “È solo l’inizio di un progetto che prevede la partecipazione attiva dei cittadini e che potrebbe essere esteso anche per segnalare episodi di degrado urbano o atti vandalici” conclude l’assessore Ceruti.

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