Le Residenze Sanitarie Assistenziali, chiamate più comunemente RSA, sono strutture non ospedaliere a carattere sanitario. Sono nate con l’obiettivo di accogliere, dare assistenza e fornire cure e trattamenti riabilitativi ad anziani e persone non autosufficienti, affette da malattie croniche o in condizioni di fragilità in modo temporaneo o a tempo indeterminato.
Diffuse a partire dagli anni ‘90 e gestite da enti privati o pubblici, ma anche da organizzazioni religiose e associazioni no profit, queste strutture sono oggi ubicate in ogni parte d’Italia, con alcune regioni che offrono un numero di posti letto molto più elevato di altre, come ad esempio le RSA Regione Lombardia e Veneto. Vediamo di seguito quali caratteristiche deve avere una Residenza Sanitaria Assistenziale secondo le direttive del Ministero della Salute.
RSA: caratteristiche generali
Le RSA sono vere e proprie strutture proprie del sistema sanitario nazionale extraospedaliero che offrono servizi medici, infermieristici, riabilitativi e alberghieri extra-domicilio. Per questo motivo, devono garantire alloggi che richiamano il più possibile la vita domestica, riuscendo ad assicurare a ogni ospite il giusto livello di supporto, socializzazione e privacy.
Inoltre, devono anche fornire assistenza individualizzata, con percorsi personalizzati sulla persona e le sue problematiche orientati alla tutela, miglioramento o mantenimento dello stato di salute e benessere.
Le RSA possono essere pubbliche o private, accreditate e non accreditate e sono vigilate dalla Regione in cui risiedono (tramite le unità sanitarie locali). Devono aver ottenuto l’autorizzazione regionale ed essere state accreditate dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS).
Per essere 100% funzionali, devono inoltre essere ubicate all’interno dei centri abitati o nelle immediate vicinanze (così da integrarsi al meglio con i servizi del tessuto urbano e favorire la connessione con la vita sociale) e possono ospitare generalmente un massimo di 120 “pazienti”.
RSA: personale e figure professionali
All’interno delle RSA opera personale specializzato nel fornire servizi di assistenza medica di base, infermieristica e psicologica, cure e trattamenti riabilitativi e attività ricreative, cognitive e di socializzazione.
Il team di una Residenza Sanitaria Assistenziale, disponibile 24 ore su 24, è quindi formato da medici di base, infermieri professionali, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, psicologi, educatori e assistenti sociali. Inoltre, è sempre presente personale addetto ai servizi generali (cucina e pulizia). Infine, una figura centrale in molte RSA è l’animatore sociale: si tratta di un elemento fondamentale che si occupa di stimolare e promuovere la partecipazione all’interno di un gruppo.
RSA aperta: una sperimentazione di Regione Lombardia
Accanto alle RSA “classiche”, la regione Lombardia ha avviato un progetto sperimentale di RSA aperta.
Si tratta di una misura innovativa che offre la possibilità di ottenere tutti i servizi sanitari e sociosanitari tipici di una Residenza Sanitaria Assistenziale, ma solo per qualche ora al giorno e per alcuni giorni alla settimana. L’obiettivo è di rinviare la necessità di un ricovero a lungo termine per le persone affette da demenza certificata e anziani non autosufficienti di età pari o superiore a 75 anni (riconosciuti invalidi civili al 100%) fornendo loro sostegno per prolungare la permanenza al domicilio.
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