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La gerla dei semi di betulla

Favole per fanciulli di ogni etÀ

Le tre ragazze e il mistero del lupo di Cappuccetto Rosso

“Cappuccetto, ragazze care, ascoltatemi. Ahimè, non era più il Lupo che conoscevate. I suoi comportamenti erano completamente cambiati, stava diventando diffidente e aggressivo"

Con in mano il terzo drink, Biancaneve si rivolge con tono confidenziale all’amica:

“Cene, io non so cosa pensare… sembrava una donna così pacifica”.

Cenerentola si gira verso l’amica, appoggia il suo Moscow Mule sul tavolo e le risponde:

“Bianca, non so proprio cosa dirti! Sono stata spesso a casa della Nonna di Cappuccetto Rosso e l’ho sempre trovata una donna equilibrata”.

Quella mattina, sulle pagine di Bergamonews e su tutti i quotidiani locali minori, era apparsa una notizia sconvolgente che aveva fatto infuriare non solo gli animalisti: la Nonna di Cappuccetto Rosso aveva barbaramente ucciso il Lupo della favola, sgozzandolo sul tavolo della cucina.

La favola, da quel momento, era diventata una tragedia; d’altronde i confini sono sempre così labili..!

Le due donne sono sedute al bancone a scacchi bianco e nero di un nuovo bistrot-cocktail bar. L’atmosfera del locale ricorda quella di un mini appartamento eclettico, arredato con pezzi di modernariato e opere d’arte. Un pezzo reggaeton risuona, impossibile non muoversi al suo ritmo.

Stanno aspettando la terza amica, che è in forte ritardo.

Gli altri avventori osservano gli abiti delle due ragazze con meraviglia e stupore.

Quando Cappuccetto Rosso entra nel locale, il suo trucco vistoso è rovinato dal pianto. Si avvicina alle due amiche e le abbraccia.

“Ragazze… era una bestia meravigliosa! Mi ci ero affezionata troppo! Mi accompagnava nei miei sentieri, mi difendeva dagli uomini indesiderati, mi aspettava quando ero stanca. Negli ultimi mesi si era anche affezionato alla Nonna: le stava vicino accucciato davanti al letto e non le faceva mancare un ululato d’affetto ogni mattina all’alba. Io non so cosa sia preso a quella donna. È stata feroce, implacabile. Io… io… la odio per quello che ha fatto!”.

Le tre ragazze si stringono in un altro abbraccio, tanto che gli astanti si chiedono che tipo di rapporto sia il loro.

Le persone purtroppo non possono più abbracciarsi in pubblico senza destare stupidi sospetti.

Cappuccetto Rosso è davvero disperata:

“Mi accompagnate da lei per cercare di capire?”.

Le tre amiche escono dal bistrot, non senza prima aver terminato i pistacchi, e si dirigono verso la casa della Nonna, immersa nel bosco.

Arrivate, trovano la porta socchiusa. Entrano con cautela, trovando la nonna seduta sulla sua consunta poltrona, con lo sguardo perso nel vuoto.

Cappuccetto Rosso si avvicina lentamente: “Nonna, perché?!? Perché hai fatto una cosa del genere?”.

Dopo un minuto di silenzio, con voce tremante, la vecchia inizia a spiegare:

“Cappuccetto, ragazze care, ascoltatemi. Ahimè, non era più il Lupo che conoscevate. I suoi comportamenti erano completamente cambiati, stava diventando diffidente e aggressivo. Dovete sapere che qualche giorno fa era stato morso da un Lupo Mannaro e stava a sua volta per trasformarsi. Non avevo scelta: ho dovuto farlo per proteggerci tutti! E volevo farlo senza preoccupare voi e l’opinione pubblica!”.

Le tre ragazze sono sconvolte da quanto hanno sentito.

“Grazie, Nonna. Hai salvato tutti.”

Con le lacrime agli occhi, Cappuccetto abbraccia la nonna, non solo perdonandola ma addirittura manifestandole riconoscenza e rinnovato amore.

Le tre amiche, riprese dallo stupore, si guardano negli occhi e decidono senza esitazione di unire le forze per affrontare il nuovo mistero del bosco e proteggere chi amano.

E così, tra avventure e incantesimi, la loro amicizia diventa una leggenda, mentre il mistero si infittisce sempre di più.

Nel bosco un’ombra imponente si muove silenziosa tra gli alberi immoti…

 

* Franco Coda – www.francocoda.it – è nato a Voghera tra le colline dell’Oltrepò Pavese e vive oggi sulle colline bergamasche della Val Cavallina. Dopo essersi laureato in Chimica, aver fatto per tanti anni il DJ in radio private e aver dovuto abbandonare, suo malgrado, il basket, ha lavorato in ruoli manageriali per varie aziende industriali, viaggiando nel mondo. Al momento è presidente di una storica società bergamasca che opera nel mondo delle Risorse Umane – www.sirium.it, oltre che di una importante Organizzazione di Volontariato che prende il nome dal suo adorato figlio Leonardo – www.arcadileonardo.org.

Le sue altre passioni sono l’Inter, la montagna, la lettura, i vini, i libri, il jazz, Barcellona, la carbonara. E soprattutto le contaminazioni tra Scienza ed Arte, grazie anche al suo maestro ed amico Primo Levi. L’amore per la scrittura è sempre stato totale: ha pubblicato ad oggi 5 libri ed è autore inoltre di una nota e diffusa guida gastronomica on line, la mitica “Codelin”, che compete con la meno importante guida gastronomica francese.

 

 

 

Franco Coda

Maggio 2024

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