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Bergamo

Montelungo, l’ultimo atto in Commissione. Valesini: “L’operazione pubblica più importante dopo quella dell’ospedale Papa Giovanni”

Delibera approvata, con Lega e Fratelli d'Italia astenuti. Il consigliere Bianchi: "Merito dell'assessore regionale Franco". La replica dell'assessore alla Riqualificazione: "Il contributo di Regione non è una novità: era già così dal 2020 con Terzi. Questo epilogo è il risultato di uno sforzo collettivo, non merito di uno o dell'altro"

Bergamo. Il testo dell’ultimo atto integrativo di un’operazione di grande importanza per la città, quello della riqualificazione dell’ex caserma Montelungo arriva in Commissione 3, prima di approdare, in via definitiva, nel consiglio comunale che si terrà lunedì 27 maggio. Si tratta del documento che attiene alla Montelungo-Colleoni che di fatto sblocca l’iter per la riqualificazione e il restauro dei due edifici. Dopo l’approvazione della Segreteria Tecnica e del Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma si entra così nella fase esecutiva della ristrutturazione dei due grandi immobili che si trovano a pochi passi dal centro di Bergamo che verranno trasformati studentati universitari con oltre 450 posti. La delibera è approvata.

“La vicenda nasce tutta all’interno della nostra amministrazione, precisamente dal 2016 con un primo accordo di programma che vedeva in essere la cessione della Montelungo e che prevedeva appunto la creazione di residenze universitarie – così l’assessore alla Riqualificazione Francesco Valesini –. E ha avuto vicende alterne, passando da diversi atti integrativi che hanno portato ad un esito complicato ma positivo, rispondente delle esigenze crescenti dell’università, volte, in particolare, ad aumentare i posti per gli studenti. Posti saliti da 280, quelli previsti nel 2016, a 450 nel 2024, proprio con l’atto integrativo del 2020.

A maggio 2023, la società Redo ha presentato una lettera in cui ha avanzato l’interesse, alla quale è seguita una verifica importante e difficoltosa. Depositata all’11 marzo 2024, la stessa è stata accolta dal Collegio di Vigilanza con il pronunciamento a favore anche del terzo atto integrativo. Entrando nel merito del progetto, c’è la conferma da parte di Fondazione Cariplo di entrare come quotista, immettendo liquidità per rendere sostenibile l’operazione grazie ad un importo di 5 milioni di euro. Siamo arrivati ad un totale di 77 milioni di euro in termini di investimento. Oltre a questo, l’altro dato significativo è l’aver coinvolto Banca Intesa che si è resa disponibile ad un finanziamento di 34 milioni di euro, volti a coprire la parte a debito dell’operazione.

Una proposta che verrà messa a bando e posta all’interesse del mercato: nel caso in cui non ci fosse nessun soggetto, sarà Redo a gestire l’intervento, secondo principi privatistici poiché, appunto, già passati da una procedura di evidenza pubblica. Si è lavorato anche sulla verifica di margini di sostenibilità urbanistica. Se ci chiediamo perché Cassa Depositi e Prestiti non ha aumentato il suo valore di apporto, rispondo dicendo che, nella nostra città, ha sostenuto investimenti importantissimi.

Basti pensare ai 55 milioni di euro per il Papa Giovanni. Montelungo è l’operazione più importante della città, dopo quella dell’ospedale, con una qualità pubblica determinante. Quella di redo è una proposta a tempo, con una durata di novanta giorni dalla data dei primi di marzo. Ecco perché, nonostante la scadenza di mandato, il Consiglio ha facoltà di discuterla e votarla. Un’approvazione che verrà rettificata in tutti gli organi deliberanti”.

“Questa operazione è estremamente complessa e onerosa – così la consigliera Luisa Pecce, Lega -. Mi faccio una serie di domande. Il Comune stanzia 2,64 milioni di euro, il che non corrisponde agli oneri che ammontano ad oltre 3 milioni. Quindi questa quota è a gettito diretto? Il finanziamento di 3,4 milioni di Banca Intesa ricadrà sulle spalle del fondo? Si parla di un edificio di 16 metri circa ma il nuovo Pgt prevede un limite proprio sulle altezze. Mi sembrerebbe doveroso dare più spazio ai marciapiedi che trovo molto stretti”.

“Il Comune sta sostenendo sostenendo un’operazione importante a favore della città – replica Valesini -. L’Università è il soggetto acquirente, che compra dal Fondo, con quote dilazionate e accompagnate durante le lavorazioni. Regione Lombardia finanzia l’Università e non il fondo: è l’erogatore di finanziamenti pubblici all’ateneo per uno studentato a prezzi calmierati, che ragiona secondo una norma peraltro nazionale. Il contratto prevede modalità di pagamento garantite anche da fidejussioni bancarie, a salvaguardia dei rapporti esistenti.

Rispetto al tema delle altezze, questi aspetti sono ben chiari a tutti. C’è anche un netto miglioramento: contro i quattro e sei piani previsti in origine, si passa ad uno unico di cinque piani, più basso del fronte della Montelungo che guarda il parco Suardi. Un rischio totalmente superato. Tra le opere oggetto di scomputo c’è la sistemazione delle parti esterne, l’allargamento del marciapiede”.

“Bisognerebbe ringraziare l’assessore Franco che in pochi mesi è riuscito a dare seguito ad un intervento fermo da moltissimi anni”-, così il consigliere di Fratelli d’Italia Filippo Bianchi. 

“Rimango sempre stupito delle sue considerazioni – chiude Valesini -. Stiamo parlando di un’operazione di altissimo livello istituzionale, dove la città si deve dimostrare all’altezza. La Caserma è vuota dal 1998 e noi siamo in carica dal 2014. Quindi da 16 anni. Abbiamo ereditato un vuoto senza prospettiva, senza idea e funzioni. E’ vero, dieci anni sono tanti, ma in due mandati non siamo stati con le mani in mano. Abbiamo prodotto tre atti integrativi, impegnato oltre 60 milioni di euro, abbiamo prodotto scritti, progetti, autorizzazioni e se nei prossimi cinque anni chi guiderà la città potrà portare a termine il cantiere, lo dovrà all’impegno e alla fatica fatta in questo periodo di tempo, frutto di uno sforzo collettivo. Lei non ha mai sentito né il sindaco, né me, né qualcuno di questa amministrazione fregiarsi di un risultato meramente personalistico. E se siamo qui ancora, a poter parlare di questo progetto, è grazie alla caparbietà di tutti i soggetti. La sua è una visione strumentale della vicenda. Le faccio presente che il finanziamento regionale non è la novità della delibera, perché era già stato inserito nel 2020 con l’allora assessore Terzi. Oggi la novità sta nella proposta di Redo e negli impegni presi di Fondazione Cariplo e Banca Intesa”.

 

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