• Abbonati
Atalanta

Perché Gasp ha vinto molto più di un’Europa League. I tifosi in piazza: “Mister, resta con noi” fotogallery

Il tecnico di Grugliasco ha cambiato status al club: un'impresa che nel calcio moderno, forse, non era mai riuscita a nessuno. I supporters nerazzurri: "Fategli una statua o intitolategli una via"

Bergamo. Avete mai sentito parlare di ‘mobilità verticale’? No, non è uno schema offensivo ideato da Kloop o Guardiola. È un concetto studiato in sociologia. Per mobilità verticale si intende lo spostamento da una classe sociale più bassa a una più alta (o viceversa). Un esempio? Il figlio di un operaio che si laurea in ingegneria e diventa manager d’azienda. Ecco, ora trasferite il concetto in ambito calcistico. Gasperini ha portato una squadra da uno status sociale più basso (“il nostro Scudetto è la salvezza”, si sentivano ripetere i tifosi prima del suo arrivo) a uno status sociale più alto (in pianta stabile tra i primi 4-5 posti in campionato e qualificata per le coppe europee più prestigiose). Quale altro allenatore, con quale altra squadra, è riuscito a fare qualcosa di simile nel calcio moderno?

Certo, c’è chi ha realizzato imprese grandi quanto l’Europa League conquistata dall’Atalanta a Dublino. Come dimenticare, per esempio, l’exploit del favoloso Leicester di Claudio Ranieri che nel 2016 vinse la Premier League. Sette anni dopo, però, il club è retrocesso. E sì, ci sono squadre senza grande tradizione passate dall’anonimato alle vittorie, vedi i francesi del Psg o gli inglesi del Manchester City. Ma lo hanno fatto – o hanno iniziato a farlo – sull’onda di mastodontici investimenti, quelli che un club come l’Atalanta non può di certo permettersi. E poi, stiamo parlando di club che rappresentano città molto più grandi di Bergamo.

No, l’Atalanta il suo status se l’è guadagnato sul campo senza scorciatoie, con il lavoro. Uno dei valori fondanti della “bergamaschità”. La magica notte di Dublino è il coronamento di un percorso, la consacrazione definitiva che società e tifosi aspettavano. Ma la sensazione è che la mirabolante parabola nerazzurra non sia destinata a imboccare il viale del tramonto. Lo pensano anche i 15 mila che mercoledì sera si sono riversati in centro per festeggiare. Quelli che incrociamo, non sembrano preoccupati dal fatto che il Real o il Bayern di turno mettano gli occhi sui vari Lookman, Koopmeiners o qualche altro pezzo pregiato della casa.

“L’Atalanta ha continuato a fare bene anche senza il Papu e Ilicic”, dice uno di loro. La preoccupazione è tutta rivolta verso il grande artefice di questo percorso. Colui che c’è sempre stato, il Gasp. “Fategli una statua, intitolategli una piazza o una via, ma convincetelo a restare”, è l’appello di un tifoso. “Se resto all’Atalanta? Sono in una situazione in cui hai una moglie con tre figli ma trovi una donna bellissima”, ha dichiarato il tecnico di Grugliasco ai microfoni di Sky.Dai mister, che una Dea ce l’hai già – è la battuta di un altro ragazzo atalantino -. Resta, che magari battiamo il Real in Supercoppa”. Borussia Dortmund permettendo… Chissà che un’altra favola calcistica non si realizzi presto.

 

L'Atalanta vince l'Europa League: la festa in centro a Bergamo
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI