• Abbonati
A cura di

Confcooperative Bergamo

Il report

Cooperative, lo stato di salute: solidità finanziaria e impegno sociale

L’indagine è stata condotta da Csa Coesi, centro servizi di Confcooperative Bergamo che supporta cooperative, associazioni ed enti del Terzo Settore, offrendo una consulenza a 360°

Significative evidenze emergono dall’analisi della cooperazione sociale nel territorio di Bergamo: il ‘Report patrimoniale, economico e finanziario’ di recente pubblicazione getta nuova luce sul panorama nella provincia. Il documento, offrendo uno studio dettagliato del triennio 2020-2022, rivela una serie di dati significativi che delineano un quadro di solidità finanziaria e di impegno sociale.

L’indagine è stata condotta da Csa Coesi, centro servizi di Confcooperative Bergamo che supporta cooperative, associazioni ed enti del Terzo Settore, offrendo consulenza a 360°, dagli aspetti contabili e fiscali alla gestione delle risorse umane, dai servizi compliance alla progettazione finanziata.

“Oltre alla consolidata struttura di servizi integrati, Csa Coesi produce conoscenza – sottolinea il presidente Massimo Monzani – sulla cooperazione territoriale, elaborando sia dati per studi condotti da enti di ricerca, quali il Cesc di Unibg, sia report di approfondimento. Grazie alla conoscenza specialistica acquisita e al grado di penetrazione nel sistema cooperativo bergamasco, Csa Coesi sta strutturando un vero e proprio Osservatorio economico sulla Cooperazione che offra al territorio uno sguardo analitico di insieme, valorizzando le specificità e i tratti distintivi delle imprese cooperative orobiche”.

 

Coop sociali, alti livelli di capitalizzazione e redditività

Questa capacità analitica maturata da Csa Coesi in trent’anni di esperienza consente una serie di valutazioni sullo stato di salute del sistema cooperativo bergamasco: “Tra i risultati più rilevanti – sottolinea Enzo Piazzalunga, direttore di CSA Coesi – spiccano un notevole livello di capitalizzazione, con un indice medio di indipendenza da terzi pari al 35%, e una redditività che rispecchia appieno la mission dell’economia sociale. È stato, inoltre, osservato un basso contributo dei finanziamenti pubblici, che rappresentano in media solo il 4.1% del valore complessivo della produzione”.

Entrando nel merito dei numeri, considerando i ricavi di vendita, i contributi e altre fonti di ricavo, in tre anni il valore medio della produzione totale è salito da 2,01 milioni di euro a 2,43 milioni di euro. 

Il risultato operativo medio (ottenuto dalla gestione caratteristica, attinente al business principale dell’attività, la differenza tra il valore e i costi della produzione, escludendo gli interessi e le imposte) si attesta sui 50.026 euro, in aumento rispetto ai 34.000 euro di due anni prima.

Il costo del personale è salito in media da 1,15 milioni di euro a 1,41 milioni di euro. Tale voce ha un’alta incidenza nelle cooperative sociali a conferma dell’elevato assorbimento di capitale umano che realizzano. Inoltre, incrociando l’aumento dell’incidenza del costo del lavoro con il recupero di redditività operativa che emerge nel punto precedente, si ha evidenza di una maggiore efficienza nonostante l’incremento di costo del personale.

 

Approccio imprenditoriale, visione mutualistica

Interpretare l’operato di una cooperativa e i suoi dati attraverso l’ottica di un’azienda profit-oriented sarebbe un errore: le cooperative sociali hanno una missione diversa e un focus sul rapporto mutualistico, che va oltre la mera ricerca del profitto.

Come si legge nel report, gli indici di redditività, per esempio, “evidenziano ciò che residua dopo aver coperto i costi di produzione e la gestione finanziaria. Se la cooperativa sociale è in perdita allora l’indice assumerà valore negativo, viceversa in caso di utile. Gli indici devono essere letti e interpretati in simultanea alle attività istituzionali delle cooperative sociali. La redditività è strumentale e non è il fine di un’impresa sociale, la quale ha come obiettivo la creazione di valore aggiunto verso la collettività”.

E ancora, “elevati risultati positivi senza una crescita degli investimenti nel tempo devono fare interrogare soci e amministratori sulla misura in cui i fini istituzionali vengano perseguiti. Diversamente, una crescita coerente con la redditività porta a ipotizzare una destinazione della ricchezza finalizzata al raggiungimento degli scopi mutualistici. In caso di dati negativi, si crea una potenziale situazione di difficoltà nel coprire i costi di gestione che, se si protrae negli anni, può condizionare la stabilità e la sopravvivenza della cooperativa”.

 

Visione strategica del futuro

Il report, oltre a fornire una fotografia del recente passato, consentirà di prendere ponderate decisioni strategiche per il futuro: l’analisi della cooperazione sociale nel territorio di Bergamo è iniziata nel 2020 e si è sviluppata nel corso degli ultimi tre anni, fornendo preziose informazioni per comprendere i trend e supportare le decisioni cruciali delle imprese cooperative, per promuovere lo sviluppo sostenibile del settore della cooperazione sociale nella provincia.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI