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La tragedia in via stezzano

Due indagati per la morte di Ferruccio Carminati, il punto sull’inchiesta fotogallery

Lunedì, dopo l'autopsia, la salma del 53enne è stata restituita ai familiari: la camera ardente sarà allestita nella casa del commiato di via Venticinque Aprile a Osio Sotto

Osio Sotto. Si trovava “al posto sbagliato nel momento sbagliato” Ferruccio Paolo Carminati. È il commento più ricorrente quando si parla della morte del 53enne motociclista di Osio Sotto, ucciso dal grosso pioppo caduto in strada mercoledì scorso (17 aprile) in via Stezzano a Bergamo.

Sarà anche così. Ma più si scava a fondo negli eventi, più la sensazione che la tragedia si poteva evitare aumenta. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Paolo Mandurino ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Inizialmente a carico di ignoti, è stato aggiornato con l’iscrizione nel registro dei primi due indagati: N.P., direttore del Centro Cerealicoltura e Colture Industriali (Crea) e S.M.L., ricercatrice e responsabile della sede di Bergamo.

L’albero che ha colpito in testa Carminati sorgeva sul terreno di proprietà del centro di ricerca, al quale pochi mesi fa era stata recapitata una relazione che suggeriva l’abbattimento urgente delle piante lungo il viale. A ottobre 2023, infatti, lo Studio Gpt aveva redatto un documento proprio su quelle piante: 7 indicate come a rischio e una, in particolare, da abbattere il prima possibile (tra queste, ci sarebbe anche quella costata la vita a Carminati).

N.P. è difeso dall’avvocato Stefania Poggi di Loano (Savona). “È sconvolto e dispiaciuto per quanto successo – si limita a commentare il legale -, ma sereno in relazione alle indagini”. S.M.L., invece, è assistita dagli avvocati Andrea Pezzotta e Nicola Stocco di Bergamo. Secondo la difesa, la donna avrebbe informalmente segnalato il precario stato delle piante circa un anno fa; stato poi certificato dalla perizia dello Studio Gpt.

Ciò che è successo dopo, occupa un ruolo centrale in questa vicenda. Da quanto si apprende, il Crea aveva presentato a fine gennaio la richiesta al Comune per l’abbattimento di alcuni alberi, mentre a febbraio era arrivato il via libera di Palazzo Frizzoni. E poi? Che cosa è successo? Perché l’intervento non è stato portato a termine? Il direttore del centro avrebbe addebitato il tutto a una presunta mancanza di fondi, sulla quale potrebbero avere inciso i tempi “rilassati” della burocrazia. Del resto, il Crea è un Ente di diritto pubblico vigilato dal ministero dell’Agricoltura che prevede coperture finanziarie e spese da mettere a bilancio prima di deliberare. Starà alla magistratura chiarire questo aspetto, molto probabilmente attraverso l’acquisizione di messaggi e mail.

 

Entrambi gli indagati hanno potuto nominare un consulente per partecipare all’autopsia effettuata lunedì mattina (22 aprile) dal medico legale Matteo Marchesi e durata un paio d’ore. Lo stesso vale per la ricostruzione cinematica affidata dalla Procura all’ingegner Luigi Fiumana. Una consulenza che servirà a ricostruire in modo scientifico quanto successo, sulla base dei dati finora raccolti.

La pianta sarebbe crollata finendo sul cofano della Toyota su cui viaggiavano due ragazzi, rimasti illesi anche se sotto shock. Alle loro spalle arrivava Carminati che, per evitare la vettur,  avrebbe sterzato di colpo a sinistra con la sua Yamaha, venendo però colpito da un grosso ramo (lungo una decina di metri) proprio sulla testa: un impatto violentissimo, che gli ha deformato il casco e lo ha fatto finire fuori strada.

Sul posto, oltre al personale medico, per i rilievi di legge è intervenuta la polizia locale che 24 ore dopo la tragedia ha lanciato un appello per cercare di rintracciare testimoni dell’incidente, come gli automobilisti transitati dopo il crollo: chiunque sapesse qualcosa, è invitato a chiamare l’Ufficio incidenti al numero 035 399 470, oppure la Sala operativa allo 035 399 900. Nessuno, fino a lunedì pomeriggio, si era ancora fatto avanti.

Nel frattempo, la salma del 53enne Ferruccio Carminati è stata restituita ai familiari. La camera ardente sarà allestita nella casa del commiato di via Venticinque Aprile a Osio Sotto, dove a partire da mercoledì sarà possibile portare un ultimo saluto allo sfortunato motociclista.

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