• Abbonati
I contrari

Raddoppio ferroviario, protesta dei cittadini di Curno: “Importante investire sui treni, ma non così” fotogallery video

L’opera, del valore di 270 milioni di euro, prevede un progetto che secondo molti avrà un notevole impatto negativo su tutto il territorio, “L’ottimismo diminuisce, non la speranza”, spiega il sindaco di Curno

Curno. Nel primo giorno di interruzione della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo non si placano le polemiche: diversi cittadini si sono riuniti davanti alle Poste di Curno per manifestare ancora una volta il loro dissenso al cantiere e alle relative opere per i lavori di raddoppio della tratta.

Muniti di fischietti, striscioni e cartelloni decine di abitanti di Curno e dintorni hanno voluto dare un segnale soprattutto alle amministrazioni regionali. Presenti al ‘Sit-in’ anche i sindaci di Curno e Mozzo, due dei comuni ampiamente coinvolti nella questione.

“Non siamo completamente contro il raddoppio ferroviario, è importante investire sui treni, ma non in queste modalità: stiamo parlando di un progetto che negli anni ha sempre più visto lievitare i suoi costi, tanto da arrivare ai 270 milioni di euro attuali – ribadisce a gran voce il sindaco di Curno, Andrea Saccogna -. Nel 2017 era stato varato un piano metropolitano, che poi è stato ampiamente modificato fino ad arrivare al raddoppio attuale, che oltretutto non sarà completo su tutta la linea in quanto nella zona vicino a Ponte San Pietro ci sono diversi ponti sui quali è impossibile fare un’operazione di questo tipo”.

L’amministrazione di Curno non si è certamente tirata indietro in questo periodo, tanto da presentare un ricorso al Tar che verrà discusso ad aprile, riaprendo così le trattative con Rfi, non sul progetto in sé, bensì per alleviare il notevole impatto che l’opera avrà sul paese. Diverse le modifiche ottenute e auspicate: alcune di esse prevedono il cambiamento del progetto relativo a via Fermi, zona in cui sorgerà la nuova fermata, grazie ad un minor impatto ambientale e un ampliamento dei posti auto, la volontà di creare un sottopassaggio carrabile in via Roma, a ridosso del passaggio a livello e di evitare le barriere antirumore alte sette metri.

“Tre giorni fa ho scritto una lettera al ministro Salvini e mi ha risposto invitandomi ad un incontro successivo alla cerimonia di inaugurazione che si terrà in stazione a Bergamo – prosegue Saccogna -, forse sarà solo una cosa di facciata ma quantomeno è importante che ascolti la nostra voce poiché è l’unica persona che ha il potere di fare qualcosa di concreto su questo, non tanto sul progetto ma sull’impatto nel territorio. Chiederò al ministro un atto di responsabilità in relazione a quest’opera: stiamo spendendo una cifra altissima per poco più di tre chilometri di raddoppio, il quale porterà all’aumento solo dell’un percento dei passeggeri, senza diminuire il problema dell’utilizzo delle automobili sulle nostre strade e soprattutto che sia consapevole del fatto che il territorio di Curno rischia di spezzarsi in due per tutto ciò; i nostri cittadini sono veramente molto preoccupati, noi ce la mettiamo tutta riponendo speranza nel buon senso dei giudici e di chi deve realizzare il tutto, anche se non c’è da essere molto ottimisti”.

Inoltre, il comune di Curno è ancora in attesa che venga varato un piano esecutivo per quanto riguarda le modifiche del passaggio a livello di via Roma, nonostante il cantiere per l’opera complessiva sia già aperto.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
binari, ferrovia
Trasporti
Lavori sul raddoppio, 3 anni senza treni da Bergamo a Ponte San Pietro: previsti bus sostitutivi, ma quanti dubbi
ferrovie treno stazione
Da lunedì 11 marzo
Lavori sul raddoppio ferroviario, per la tratta Paderno-Bergamo un bus sostitutivo per gli studenti
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI