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BergamoScienza

Divulgazione scientifica

BergamoScienza, Fondazione Artet organizza un dibattito sui rischi e i falsi miti legati alla trombosi

La conferenza, in programma lunedì 9 ottobre, mira ad aumentare la consapevolezza sull'importanza della prevenzione di una patologia una delle principali cause di morte a livello mondiale

Bergamo. Un appuntamento per accrescere la consapevolezza sulla trombosi, sulle sue cause e sui fattori di rischio, sottolineando l’importanza della prevenzione. Fondazione Artet – realtà bergamasca impegnata nella promozione della ricerca scientifica riguardo le relazioni fra trombosi, emostasi e tumori – si inserisce nel palinsesto di BergamoScienza con un incontro dal titolo ‘Tutta la verità (e qualche falso mito) sulla trombosi’.

La conferenza, prevista per lunedì 9 ottobre alle 21, si svolgerà al Pala SDF-NXT Station di Piazzale Degli Alpini, a pochi passi dal centro di Bergamo. Ospiti della serata Franco Piovella, specialista in Medicina Interna ed Ematologia, Anna Falanga, direttrice scientifica di Fondazione Artet, Sara Gamba e Patricia Gomez-Rosas, ricercatrici della fondazione. A moderare il dibattito la giornalista scientifica Roberta Villa.

 

Trombosi

 

Nel mondo una persona su quattro muore per una causa correlata alla trombosi. Il tromboembolismo venoso (Tev) è la terza causa più comune di malattia cardiovascolare, dopo la sindrome coronarica acuta e l’ictus, ed è una delle principali cause di morte e disabilità a livello mondiale;: ogni anno si verificano 10 milioni di casi di Tev in tutto il mondo. In Europa oltre mezzo milione di decessi ogni anno sono correlati al Tev, quasi 1.500 decessi al giorno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è posta l’obiettivo di ridurre le morti cardiovascolari del 25% entro il 2025.

In qualsiasi caso clinico, la formazione di un trombo rappresenta un evento patologico importante, che non può essere sottovalutato. Le trombosi possono essere prevenute almeno in un caso su tre e, ove si manifestino, possono essere curate. Vi può essere una predisposizione ereditaria geneticamente determinata o cause acquisite (come traumi o terapie ormonali) che predispongono ad eventi trombotici. Per la cura e soprattutto per la prevenzione della trombosi sono oggi disponibili numerosi farmaci, anche se emerge sempre più la necessità che linee guida e protocolli siano adattati a ciascun paziente attraverso la ‘personalizzazione’ della terapia.

“La trombosi venosa è ancora sottovalutata rispetto ad altri problemi di salute come ictus, infarto e ipertensione– spiega Anna Falanga, direttrice scientifica di Fondazione Artet–. È quindi fondamentale proseguire l’impegno di informazione e di sensibilizzazione riguardo tutti i fattori di rischio e i comportamenti da adottare, la consapevolezza su cause, segni e i sintomi di questa patologia e l’importanza della prevenzione. Un impegno sostenuto anche dal Festival BergamoScienza, punto di riferimento da anni nella nostra città per l’approfondimento di tematiche scientifiche affrontate con approccio rigoroso ma anche con un linguaggio accessibile al pubblico”.

L’incontro di Bergamo si tiene a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Trombosi (World Thrombosis Day, Wtd), che si celebra ogni anno il 13 ottobre. Istituita nel 2014 dalla Società Internazionale di Trombosi e Emostasi (Isth) in collaborazione con centinaia di sostenitori, professionisti della salute, associazioni e organizzazioni mediche e sanitarie nazionali e internazionali, la data scelta è quella in cui ricorre il compleanno di Rudolf Virchow, che per primo utilizzò il termine ‘trombosi’ e descrisse i meccanismi principali che la provocano.

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