• Abbonati
A cura di

Take care

L'approfondimento

Dolori lombari, quali sono le cause e come intervenire

Risponde il dottor Claudio Bernucci, neurochirurgo in Habilita San Marco.

I dolori alla regione lombare sono uno dei problemi più comuni e diffusi tra la popolazione. Per capire meglio le cause di questa patologia abbiamo chiesto il parere del Dr. Claudio Bernucci, neurochirurgo in Habilita San Marco, Piazza della Repubblica 10 a Bergamo.

“La maggior parte dei pazienti che si sottopone a una visita specialistica dal neurochirurgo è affetta da patologie della colonna vertebrale e il 45-50% della nostra attività chirurgica consiste in interventi chirurgici sulla colonna vertebrale, dalle semplici microdiscectomie fino ai più impegnativi interventi di stabilizzazione”. 

Spesso i dolori legati alla schiena coinvolgono anche gli arti inferiori. Per quale motivo?

“Questa situazione si verifica quando un disco, cioè il cuscinetto interposto tra due vertebre lombari, si lacera e una parte di esso fuoriesce dalla sua sede naturale. Così facendo, il frammento di disco, cioè l’ernia vera e propria, comprime e infiamma il nervo che gli decorre vicino, causando dolore e disturbi neurologici alla gamba nei punti dove il nervo si distribuisce. Da qui deriva il termine sciatalgia”.

È sempre necessario ricorrere all’intervento chirurgico?

“In circa la metà dei pazienti la sintomatologia iniziale causata da un’ernia può risolversi naturalmente e spontaneamente anche in assenza di trattamenti, in un tempo medio di circa 6-8 settimane. Nei casi in cui il dolore non passa entro questo periodo o in presenza di seri deficit neurologici, allora l’unica soluzione valida per risolvere rapidamente i disturbi resta l’intervento chirurgico”.

Ci possono essere dei sintomi che rappresentano un campanello d’allarme e per i quali è importante ricorrere allo specialista?

“Il più importante sintomo riferito dal paziente in caso di un’ernia discale lombare, invece che il dolore, può essere la difficoltà a sollevare la punta del piede e l’alluce, oppure un’improvvisa impossibilità a urinare. In tutti questi casi, che comunque sono la minoranza, è necessario rivolgersi immediatamente al proprio medico che, dopo una visita, potrà indirizzare con urgenza il paziente al neurochirurgo”.

Altre patologie comuni in ambito neurochirurgico?

 “Per similitudine, direi l’ernia discale cervicale. Anche a livello della colonna cervicale, i processi degenerativi artrosici possono condurre alla formazione di ernie discali, ma in questo caso la situazione può essere potenzialmente più grave. Se l’ernia è laterale, il materiale discale comprime le radici nervose che si diramano dalla colonna, dando il classico dolore esteso dal collo al braccio e alle dita, spesso con disturbi della sensibilità e anche riduzioni della forza, in modo simile alle ernie lombari. Invece, quando il disco entra nella zona centrale va a comprimere direttamente il midollo spinale provocando una mielopatia cervicale, caratterizzata da problemi maggiori alle gambe, come sensazione di pesantezza e rigidità con difficoltà nella deambulazione e disturbi di forza e sensibilità alle mani”. 

L’intervento chirurgico è sempre necessario per risolvere questo problema?

“In presenza di un’ernia discale che provoca esclusivamente cervicobrachialgia, si può temporeggiare, e in sette casi su dieci l’intervento chirurgico non è necessario. I sintomi possono essere alleviati con farmaci antinfiammatori, fisioterapia e con l’uso di un collare per brevi periodi. L’operazione diventa invece obbligatoria quando ci sono chiari segni di sofferenza del midollo spinale oppure quando il deficit funzionale indotto dalla compressione delle radici dei nervi non migliora dopo un trattamento di 4-6 settimane”.

Più in generale di che cosa si occupa la neurochirurgia?

“La neurochirurgia si occupa del trattamento chirurgico delle malattie del sistema nervoso. Il neurochirurgo interviene d’urgenza in occasione di traumi cranio-encefalici e vertebro-midollari, così come nelle emorragie causate da aneurismi, malformazioni vascolari o ipertensione arteriosa. Vengono trattate le patologie tumorali intracraniche (gliomi, meningiomi, adenomi ipofisari e neurinomi), vertebrali (metastasi, condromi) e intradurali midollari (ependimomi, meningiomi, neurinomi). Altre patologie meno note sono la nevralgia trigeminale e l’emispasmo del facciale, che possono richiedere un intervento chirurgico quando la terapia farmacologica non risulta efficace”. 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI