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Festival pianistico

Un viaggio musicale tra i secoli: Giuseppe Andaloro incanta il teatro Donizetti

Daniela Gennaro Guadalupi, presidente del Festival Pianistico: “Tanti altri successi da conquistare insieme: questa collaborazione continuerà”

Bergamo. Capita che basti un solo strumento per riempire un intero palco, se suonato dal giusto artista. Capita che il giusto artista entri in scena nella maniera più discreta possibile, prenda posizione sullo sgabello e inizi a far fluttuare le dita come a catturare emozioni per metterle in musica. Capita che lo faccia con una tale naturalezza che sembra perfino impossibile immaginare melodie diverse, suoni differenti da quelli prodotti da un incontro così spontaneo. È la magia della musica, la meraviglia delle cose belle.

Il giusto artista in questione è il maestro Giuseppe Andaloro e lo strumento al centro del palco del Teatro Donizetti è un pianoforte. È la sera di mercoledì 7 giugno 2023 e si tratta di uno degli ultimi appuntamenti della sessantesima edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. Sicuramente l’ultimo di quest’edizione nella cornice del Donizetti – e gran parte del merito della serata va a Sacbo che l’ha supportata.

Il pianista regala ai presenti un viaggio dal Seicento agli anni Duemila: da Frescobaldi ai Queen, passando per Kapustin, Jarrett, Sollima e molti altri ancora. Le dita scorrono sul pianoforte e disegnano esecuzioni impeccabili. I movimenti delle mani sono imprevedibili ed eleganti: lenti e leggeri prima; veloci e decisi poi. A tratti risulta persino difficile capire dove finisce il suo corpo e iniziano i tasti. Forse non esiste davvero un confine. Forse sono la stessa cosa.

Il pubblico resta con il fiato sospeso dalla prima esibizione all’ultima, concedendosi di strizzare gli occhi solo per applaudire Andaloro che, sorridente e sempre discreto, ringrazia non allentando mai l’attenzione e dimostrandosi grande artista a 360 gradi. Il bis è inevitabile e, per la gioia dei presenti, il pianista concede “Widmung”, opera di Robert Schumann, nella versione trascritta dal maestro Sergio Fiorentino. “Widmung – sottolinea prima di suonare – significa “Dedica”. Questa è la mia per voi”. E si gode nuovamente i meritati applausi.

In sala è presente anche Daniela Gennaro Guadalupi, presidente del Festival Pianistico, che prima dell’esibizione non ha mancato di rinnovare i ringraziamenti a Sacbo per aver supportato una serata così speciale. “Siamo onorati di avere accanto Sacbo – dichiara –, ancor più in un concerto come questo, espressione di un artista italiano di grande fama. Questo evento si inserisce nel percorso di successo che sta rappresentando il sessantesimo Festival Pianistico. Bergamo, con Brescia, quest’anno è Capitale Italiana della Cultura ed è giusto ricordare l’operato del nostro aeroporto: ha saputo portare la nostra città e le aziende bergamasche nel mondo. Bergamo è capitale della cultura musicale con il Festival Pianistico, dell’industria anche grazie a BGY, della gastronomia con, ad esempio, i formaggi delle Orobie e i vini. E di molto altro ancora. Abbiamo tante preziosità e dobbiamo dare loro il giusto valore, sempre”.

“Il Teatro Donizetti – prosegue – rappresenta il percorso culturale dei bergamaschi dal Settecento ad oggi. Quest’anno, la voglia di esserci, di vivere, di vestirci, di salutarci è perfino più accentuata dopo gli anni del Covid. Abbiamo scelto di programmare i nostri spettacoli alle ore 20, secondo un’usanza più nordica, anche per permettere quel “dopo teatro” delle 22 che, notiamo con molto piacere e più marcatamente rispetto agli anni precedenti, è apprezzato e vissuto a pieno. Più locali sono aperti, Bergamo è frequentata.

Inoltre, stiamo riscontrando un ottimo successo anche nelle valli con i vari concerti sul territorio che hanno una forte valenza culturale verso i giovani. La mattina, un allievo del conservatorio suona i brani del periodo scelto, ovvero del Novecento, e dialoga con i ragazzi delle medie. Poi, la sera, c’è il grande concerto con un pianista di prim’ordine.

Questa sera sarà l’ultima in programma al Donizetti per quest’edizione del Festival ed è grazie a Sacbo se possiamo godere della presenza del maestro Andaloro. I prossimi tre appuntamenti avranno luogo in location diverse, senz’altro particolari e suggestive: Villa Dorotina a Mozzo, Villa Caroli Zanchi a Stezzano e il Castello di Malpaga”.

“Da ricordare – conclude – anche l’appuntamento che era in programma con Piero Rattalino, nostro consulente artistico, scomparso poco tempo fa. L’evento si svolgerà comunque sabato 10 giugno nella Sala della Musica e ci saranno la pianista Ilia Kim, sua consorte, e un quartetto ad eseguire Šostakovič e ricordare il maestro. Restano quattro avvenimenti importanti e ancora molto da vivere. E, all’orizzonte, tanti altri successi da conquistare con Sacbo al nostro fianco”.

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