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L'idea

Imparare il rispetto per il mare con il cinema d’animazione: il progetto della bergamasca Erica Neri

Originaria di San Pellegrino è dottoranda all’Università degli studi di Milano. Il suo lavoro vuole ampliare le possibilità dell’educazione ambientale marina

San Pellegrino. Il cinema d’animazione può diventare mezzo nella promozione dell’educazione ambientale e nello sviluppo del concetto di cittadinanza oceanica, in particolare nella formazione degli studenti della scuola primaria.

Un modo diverso di utilizzare le possibilità del linguaggio cinematografico, motore del progetto di dottorato di Erica Neri, sampellegrinese e dottoranda all’Università degli studi di Milano – Bicocca in ambito didattico geografico che, anche attraverso l’utilizzo di film d’animazione e documentari, vuole ampliare le possibilità dell’educazione ambientale marina e sviluppare una nuova consapevolezza verso i doveri che ognuno di noi ha nei confronti del mare.

“È un progetto di dottorato che si inserisce all’interno di un più ampio Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (Prin) chiamato Greening the Visual: an Environmental Atlas of Italian Landscape coordinato dalla prof.ssa Elena dell’Agnese – spiega Erica – progetto che mira alla costruzione di un sito web che contenga un atlante digitale dei paesaggi italiani”. Un progetto, promosso dall’Università di Milano-Bicocca, Roma – Tor Vergata e Iuilm Milano, che indaga il modo in cui diverse rappresentazioni visuali (come cartoline, fotografie, documentari e film d’animazione) possano influenzare le idee comuni riguardanti l’ambiente che ci circonda. Il progetto specifico a cui ha lavorato Erica si inserisce all’interno delle iniziative del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), promosso da Unesco per la salvaguardia dell’oceano.

“L’obiettivo è quello di conoscere e far conoscere l’ambiente marino sotto diversi aspetti. In questo contesto, ho deciso di utilizzare i materiali d’animazione selezionati per l’atlante digitale anche in un progetto che coinvolgesse le scuole. Un lavoro con gli studenti della scuola primaria per promuovere l’educazione ambientale marina e per favorire il senso di cittadinanza oceanica”. Anche attraverso i film d’animazione, Erica vuole far nascere nei più piccoli una nuova consapevolezza verso l’importanza del mare, imparando a prendersene cura ed adottando politiche volte alla tutela e al rispetto di questo ambiente.

“I film d’animazione di rado vengono utilizzati in chiave didattica, sono strumenti utilizzati soprattutto a fine ricreativo. In questo senso, con il mio progetto (sviluppato presso l’Istituto Comprensivo Valle Serina – San Pellegrino Terme, ma anche all’I.C. Casati di Muggiò e all’I.C. di Pegli a Genova) ho voluto verificare da un lato la consapevolezza che gli insegnanti hanno del ruolo attivo dei film d’animazione nell’aiutare a formare le idee ambientali e, dall’altro, far conoscere ai bambini l’importanza dell’ambiente marino e le diverse tipologie di relazione che esistono tra esseri umani e spazi marini, anche in rapporto alla propria esperienza personale”.

Tra i diversi titoli utilizzati, anche “Ponyo sulla scogliera” di Hayao Miyazaki (con i suoi principi ecologici che guardano alla salvaguardia del mare), il cortometraggio Pixar “Piper” (che mostra la bellezza dei mondi sottomarini attraverso gli occhi di un piccolo piovanello) e “Tuna” di Marco Rinicella (una riflessione sul rapporto tra tonnaroti e il tonno, risorsa essenziale per le popolazioni della Sicilia di metà Novecento).

“Film d’animazione che affrontano tematiche diverse come l’inquinamento, ma anche la ricchezza e la bellezza del mondo sottomarino e le emozioni legate ad esso”. Alcuni di questi materiali sono stati selezionati da Erica anche per l’atlante digitale, in base alle ambientazioni che si rifanno all’ambiente marino e costiero italiano. Sono state prese quindi in considerazione, ad esempio, le Cinque Terre, ambientazione del film Pixar “Luca”, e la Laguna Veneta, dove si svolge il cortometraggio “Il signor Rossi a Venezia” di Bruno Bozzetto.

Dopo la visione dei film d’animazione, attraverso la tecnica della “film-elicitation”, gli alunni sono stati guidati nell’individuazione dei rapporti tra luoghi e personaggi, per sviluppare la consapevolezza di rapporti anche emotivi con i territori.

Un lavoro di sensibilizzazione dedicato ai più piccoli, ma che può parlare anche agli adulti. “Alcuni cortometraggi hanno una loro dimensione simbolica, che può stimolare maggiormente le riflessioni sul tema. Sono molto efficaci sia per i bambini che per ragazzi più grandi, ad esempio per i laboratori di didattica della geografia, nei quali, insieme ai prof. Squarcina, Piva e Rocca, abbiamo parlato di cittadinanza oceanica, coinvolgendo anche alcuni studenti della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria di Padova nella realizzazione di corti d’animazione che potessero descrivere il loro rapporto con il mare”.

Lavoro che, dopo aver completato l’analisi del materiale raccolto, si concluderà a maggio con un convegno finale a Genova dove verrà illustrato il lavoro completo riguardante l’atlante digitale.

Un’analisi che, al di là del risultato finale, ha mostrato un modo nuovo nell’utilizzo dei film d’animazione nella didattica, non solo come momento di svago, ma anzi come parte integrante dell’insegnamento, soprattutto per quanto riguarda i più piccoli. “Siamo costantemente bombardati da immagini in movimento durante tutto l’arco della giornata. È bene utilizzare questa influenza anche in modo positivo, sviluppando la nostra cittadinanza oceanica e quindi la consapevolezza dei doveri che ognuno di noi ha nella salvaguardia dell’ambiente marino”.

 

Generico gennaio 2023
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