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Il ricordo

Domenghini: “Pelè, una persona buona”. Inacio Pià: “Ci diceva di sognare. Unico”

Domingo precisa: "Meglio lui o Maradona? Fare confronti non ha senso. Pelè un grande, di uno stile incredibile"

Bergamo. Ma è meglio Maradona o Pelè? La domanda è stata ripetuta per tanti anni quasi come un ritornello, per la verità un po’ noioso e stucchevole, un po’ come chiedere a un bambino: preferisci la mamma o il papà?

Angelo Domenghini ha le idee chiare in proposito: “Non ha senso chiedersi se era meglio Pelè o Maradona. Io dico che bisogna avere rispetto della persona, uno che ha fatto nella sua carriera quasi 1300 gol. Davvero immenso”.

Domingo ha giocato contro Pelè nella storica finale di Città del Messico ai Mondiali del 1970, quella vinta dal Brasile per 4-1 contro l’Italia. L’ex ala destra dell’Atalanta e dell’Inter precisa: “Ho giocato anche tre amichevoli contro di lui, con l’Inter contro il Santos. Pelè ha dimostrato da giocatore quello che nessun altro è riuscito a fare. Poi ogni epoca è diversa, inutile fare paragoni, allora c’era Pelè, poi c’è stato Maradona, poi Messi, Ronaldo. Ma la forza di Pelè, quella va oltre qualsiasi confronto con altri: lui giocava per i compagni, era una persona buona. Non l’ho mai visto arrabbiarsi una volta contro qualcuno. Sono veramente tanto dispiaciuto, come quando se n’è andato Sinisa”.

Si può dire quindi che era un esempio, Pelè? “Quella era la cosa principale. Per tutti, era un esempio e di uno stile incredibile”.

Domenghini conclude il suo ricordo così: “Pelè era un grande giocatore e non va confrontato con nessuno. Ha vinto tre Mondiali, lui era unico: va ricordato per tutta la vita”.

Inacio Pià è brasiliano e anche lui, come Domenghini, ha vestito la maglia dell’Atalanta. Ma prima di diventare nerazzurro i primi calci li ha vissuti in Brasile e…e allora ricorda: “Ho avuto la fortuna di conoscere Pelè nel periodo in cui sono stato al Santos prima di venire in Italia. Mi ricordo le sue parole nel convitto sotto la tribuna dello stadio Villa Belmiro: diceva di sognare ad occhi aperti, perché i sogni si possono realizzare, ma bisogna sognare con emozioni forti e credere con il cuore”.

Per un brasiliano come te si può definire un simbolo, Pelè? “Eh sì, è stato un vero modello per noi tutti brasiliani. E unico, come calciatore”.

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