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Focus Economia

Congiuntura

Il terziario bergamasco frena, mentre i prezzi continuano a salire

I dati della Camera di Commercio sul terzo trimestre 2022: fatturato in debole crescita sia per i servizi (+0,5%) che per il commercio al dettaglio (+0,3%). Il Presidente Carlo Mazzoleni: "L’inflazione pesa sulle aspettative e sui consumi delle famiglie"

Bergamo. Nel terzo trimestre 2022, il periodo cioè che copre l’estate da luglio a settembre, il terziario bergamasco rallenta: i dati diffusi dalla Camera di Commercio di Bergamo registrano un freno della crescita di fatturato delle imprese bergamasche, che pure avevano attraversato una fase molto positiva nella prima parte dell’anno. Un risultato non troppo soddisfacente a cui sono collegate due analisi che forniscono un quadro ancora più preoccupante.

CRESCITA SOTTO LA MEDIA LOMBARDA

Il primo aspetto riguarda i prezzi, che rispetto al trimestre precedente continuano a crescere in modo significativo: lo si vede soprattutto nel commercio al dettaglio, con un + 4,7% che segna un nuovo incremento record (mentre quelli dei servizi sono in leggero rallentamento, anche se crescono comunque del 2,8%). L’aumento dei prezzi ha una notevole incidenza sulla crescita del fatturato che, appunto, è bassa, e fa pensare che la crescita del fatturato post-Covid dell’ultimo anno e mezzo potrebbe essersi già esaurita.

Il secondo aspetto riguarda il posizionamento del terziario bergamasco ben al di sotto della media lombarda. Rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso la crescita è pari al +6,5% per le imprese con almeno 3 addetti dei servizi (+10,4% in Lombardia) e al +3,4% per le imprese attive nel commercio al dettaglio (+4,4% in Lombardia), valori che però rappresentano un deciso ridimensionamento rispetto a quelli degli scorsi trimestri. Le variazioni congiunturali, poi – date dal confronto tra il III e il II secondo trimestre 2022 -, sono solo lievemente positive, e si fermano a un +0,5% per i servizi e ad un +0,3% per il commercio al dettaglio (per quest’ultimo negli scorsi trimestri gli incrementi congiunturali oscillavano tra il 2 e il 4%), mentre in media la Lombardia cresce dell’1%, cioè più del doppio.

Tra i settori che crescono maggiormente il commercio all’ingrosso e gli esercizi non specializzati (che comprendono supermercati e minimarket). Più in difficoltà sono i servizi di alloggio e ristorazione (a livello regionale hanno fornito un apporto molto positivo durante l’estate, mentre a Bergamo mostrano un incremento più contenuto rispetto ai trimestri scorsi), mentre gli esercizi non alimentari, che avevano mostrato una decisa ripresa dopo il calo causato dall’emergenza sanitaria, evidenziano una nuova battuta d’arresto.

INCERTEZZA NELLE ASPETTATIVE, IL NATALE NON BASTA

Per il prossimo trimestre, il quarto dell’anno, le aspettative delle imprese evidenziano una forte incertezza: nei servizi prevale la previsione di un fatturato a crescita zero, mentre sugli occupati le aspettative sono solo lievemente più positive anche se sono in molti ad aspettarsi che verranno mantenuti gli stessi livelli di forza lavoro. Nel III trimestre la crescita del numero degli addetti è stata dello 0,7%, ma al netto degli effetti stagionali la variazione risulta sostanzialmente nulla e, soprattutto, va sottolineato che i livelli occupazionali nel settore dei servizi, due anni e mezzo dopo lo scoppio della pandemia, non sono ancora tornati a quelli precedenti l’emergenza Covid-19.

Quanto al settore del commercio al dettaglio, riguardo alle aspettative sul quarto trimestre va tenuto conto dell’avvio, a dicembre, delle festività natalizie: l’avvicinarsi di uno dei periodi caratterizzato da maggiori vendite traina le aspettative di crescita del fatturato e dell’occupazione che però risultano ben più basse delle aspettative per lo stesso periodo del 2019 e del 2021 (il 2020 è escluso causa Covid-19): è il segno di un livello di fiducia molto basso tra gli operatori, preoccupati soprattutto per gli effetti che avrà l’elevata inflazione in corso sui consumi delle famiglie. Tanto che si confermano negative le previsioni sugli ordini.

Carlo Mazzoleni presidente della Camera di Commercio di Bergamo: “Nel capoluogo l’aumento dei prezzi al consumo a ottobre rispetto all’anno precedente ha sfiorato il 10%. Questa informazione ci deve guidare nell’interpretare correttamente l’aumento del fatturato nel terziario, che non va quindi imputato interamente a una crescita reale. L’inflazione, in particolare l’aumento delle bollette di energia e gas e dei prezzi dei prodotti alimentari di prima necessità, pesa sulle aspettative e sulla propensione al consumo delle famiglie. Il periodo natalizio potrà dare qualche indicazione in più sulla tenuta dei consumi”.

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