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Bergamo

Case popolari, botta e risposta tra Lega e Comune: “Ecco perché abbiamo scelto Mm Spa”

L'assessore Marchesi risponde al consigliere Ribolla, dopo il mancato rinnovo del contratto con Aler: "Chiedeva più soldi e un minor carico di lavoro"

Bergamo. “Riduzione del patrimonio sfitto, piani di rientro delle morosità, contrasto delle occupazioni abusive”. Sono i “parametri chiave” elencati dall’assessore all’edilizia pubblica del Comune di Bergamo, Marzia Marchesi, sui quali è chiamata a lavorare Mm spa, la società milanese che subentrerà ad Aler nella gestione delle quasi mille case popolari della città. “Parametri chiave dei quali deve garantire il raggiungimento, impegnandosi a fornire relazioni periodiche sulla propria attività di gestione e manutenzione del patrimonio pubblico – sottolinea Marchesi -. Relazioni che il Comune dovrà approvare”.

L’assessore di Palazzo Frizzoni risponde così ai dubbi sollevati dal consigliere della Lega Alberto Ribolla, dopo la notizia del mancato rinnovo del contratto di gestione e manutenzione degli alloggi popolari con Aler in favore di Mm Spa, società di ingegneria controllata dal comune di Milano che si occupa anche della progettazione e della realizzazione delle metro, oltre che della gestione del servizio idrico. “Una società che non brilla certo per la gestione degli alloggi popolari – attacca Ribolla -. Al contrario, è nota la situazione di estremo disagio, oggetto anche di numerosi servizi di trasmissioni televisive. Peraltro, per quanto riguarda la divisione che si occupa delle case popolari, la società ha i bilanci in perdita e recentemente ha visto i propri vertici cambiare, segno della totale inefficienza della gestione”. Ragion per cui “non è assolutamente chiaro quali siano i benefici nell’assegnare la gestione delle case popolari a una società distante, senza conoscenza del territorio e senza uffici”.

Il bilancio della società “indica da vari anni un risultato netto ampiamente positivo”, sostiene invece Marchesi (l’ultimo bilancio di esercizio parla di ricavi per 267 milioni di euro e un margine operativo lordo pari a 53 milioni). “Gli elementi migliorativi del nuovo schema di accordo sono molti – aggiunge -. In primo luogo la durata stessa dell’accordo (dieci anni, ndr) periodo legato al tempo necessario per gli investimenti. Mm Spa, inoltre, creerà una struttura ad hoc attiva sul territorio per gestire il migliaio di appartamenti di Bergamo, dimostrando un’attenzione particolare all’importanza dell’incarico affidato”.

L’assessore Marchesi, nella sua risposta (sottoscritta anche dal sindaco Giorgio Gori) evidenzia le “numerose lamentele giunte ai nostri uffici” sulla gestione del patrimonio comunale residenziale da parte di Aler (l’ultima protesta sotto la sede di via Mazzini risale a una settimana fa). “Il Comune – è la  versione dell’assessore – non si aspettava che Aler irrigidisse la propria posizione a tal punto da scegliere di recedere dall’accordo in scadenza a fine anno”. “Il tutto – si legge in un altro passaggio – per via di un mancato accordo di fronte alle nuove richieste di Aler”, che avrebbe chiesto “un maggiore compenso a fronte di un minor carico di attività di gestione”. Più soldi, insomma, e meno servizi. “I nostri uffici hanno cercato in ogni modo di riportare l’attività sul binario di un miglioramento dell’efficienza del servizio di gestione, ma ciò non è stato possibile e la lettera di chiusura del rapporto del luglio scorso ha sorpreso l’amministrazione. A quel punto, la nostra struttura non era pronta a rifarsi carico del servizio e abbiamo quindi valutato nuove opzioni”.

Alan Rizzi, assessore alla Casa e Housing sociale della Regione Lombardia, si è detto informato dell’intenzione di Aler di rescindere al prossimo 31 dicembre la convezione. “E da subito ho auspicato il confronto con il Comune di Bergamo, tant’è vero che il 14 ottobre ero nell’ufficio del sindaco. Detto ciò, voglio capire fino in fondo le vere ragioni di questa separazione. Ho già convocato i vertici dell’azienda nei miei uffici, perché è necessario che le attività delle Aler siano rivolte esclusivamente al miglioramento delle condizioni di vita degli inquilini”.

Sorpresi anche i sindacati degli inquilini assegnatari Sunia, Sicet e Uniat. “Lo scorso 12 ottobre avevamo tenuto un incontro con le due assessore Marzia Marchesi e Marcella Messina (Politiche sociali, ndr) proprio per parlare anche della scadenza della convenzione con Aler a fine anno – hanno commentato Luisella Gagni di Sunia, Roberto Bertola di Sicet e Claudia Dabbene di Uniat -. Mentre si stava progettando un tavolo sull’edilizia pubblica per condividere più efficacemente le informazioni, siamo stati tenuti completamente all’oscuro su una questione così rilevante”.

Secondo gli ultimi dati in possesso dei sindacati, risalenti al settembre 2021, sui 986 alloggi di proprietà comunale erano ben 93 le abitazioni sfitte perché necessitavano di manutenzione. “Ora, lo scorso aprile gli appartamenti rimessi a bando sono stati 20. È verosimile immaginare che ce ne sia come minimo una settantina ancora senza inquilini, case rimaste inutilizzate in un periodo in cui ce ne sarebbe davvero bisogno. La nostra priorità è che il nuovo gestore proceda con urgenza a una manutenzione che da troppo tempo toglie dalle assegnazioni molte unità abitative. Quelle case servono, e servono il prima possibile”.

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