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Bergamo

Riqualificazione Montelungo, c’è il via libera. E il Treno per Orio accende il Consiglio

La minoranza sollecita il dialogo tra Comune-Regione e Rfi per avvalorare la proposta del Comitato di Boccaleone del "giardino pensile"

Bergamo. Ad aprire i lavori del consiglio comunale di Bergamo, la commemorazione, per bocca di Ferruccio Rota, presidente del Consiglio Comunale, con un minuto di silenzio, per la scomparsa, nell’ultimo anno, di amministratori e politici che hanno partecipato attivamente alla vita della polis: Claudio Ongaro (Pci), Saverio Valicenti (Pd), Carlo Zavaritt (Pri), Pier Luigi Buzzanca (An), Marcello Puppi (Indipendente), Gianfranco Micheletti (Dc), Agostino Cardinali (Dc) e Umberto Amadigi (Dc).

 Caserma Montelungo – Colleoni

Sì del consiglio comunale alla riqualificazione e riconversione funzionale delle ex caserme Montelungo-Colleoni con l’obiettivo, in particolare, di mettere a disposizione degli studenti 430 posti letto nel giro di 4 anni, al 2026 quindi. Oltre al prolungamento da 30 a 50 anni dei diritti di reale godimento dei 40 posti auto del parcheggio interrato, di una porzione della piazza della quale l’Università godrà in esclusiva, un info point da 350 metri quadri. Per quanto riguarda poi le destinazioni delle funzioni private, è prevista una parte più residenziale e meno commerciale e una rimodulazione delle opere pubbliche collegate, sacrificando il collegamento tramite sottopasso tra la corte interna e il parco Suardi, sotto via San Giovanni, con un risparmio di circa 800 mila euro.

Si tratta del secondo atto integrativo di un’operazione molto importante e complessa per la nostra città, per la compagine dei sottoscrittori, per gli investimenti e per le vicissitudini vissute dall’opera dal 2013, ovvero da quando è stata acquistata da Cassa Depositi e Prestiti – ha introdotto Francesco Valesini, assessore alla riqualificazione Urbana -. Questo secondo atto ragiona dunque sul godimento di alcune porzioni ad uso dell’Università, riconosciuti per una durata di 50 anni, e in particolare sulla presenza di un parcheggio di 50 posti, in via esclusiva, insieme ad una piazza prevista al comparto Montelungo oltre che la possibilità di edificare una superficie di 350 metri quadri individuata come come punto di informazione. Il tutto unitamente alla realizzazione di spazi aperti pubblici interni alla corte, destinati appunto a piazza pavimentata, arredata e con piantumazione a verde e nel sottosuolo della stessa la previsione di realizzazione di parcheggi pubblici e parcheggi pertinenziali alle funzioni previste”. L’assessore pone poi l’attenzione sulla sostenibilità dell’operazione: “Sappiamo che sono stati due anni importanti, e anche questo è un momento fondamentale, situazioni che vanno ad incidere fortemente sugli investimenti pubblici, specie di una certa portata. In quest’ottica, l’atto integrativo prevede la rimodulazione delle funzioni con una riduzione delle superfici commerciali a fronte di un incremento degli spazi liberi, con la specifica richiesta relativa al fatto che, a fronte di un’eccedenza di posti liberi, questi possano essere messi a disposizione di fruitori esterni. Rilevo anche che rispetto all’apporto alla Colleoni, quantificato in 12milioni di euro, quest’ultimo ha subìto una riduzione, da 12 a 8 milioni. Stessa sorte che è toccata al Comune, non tanto per quanto riguarda la Montelungo, il cui valore era noto, quanto sugli oneri di urbanizzazione e sulla scelta di non realizzare più il sottopasso di vicolo San Giovanni”.

Il cronoprogramma prevede l’avvio del cantiere per novembre 2023 con conclusione ad aprile 2025, mentre la Colleoni slitterà di qualche mese, con apertura cantiere giugno 2024 e fine lavori giugno 2026.

Bergamo Ideale e Lega sugli scudi, con pensieri critici. In particolare Luca Nosari (Bergamo Ideale) dice no alla previsione dell’eliminazione del sottopasso proponendo la creazione di un varco tra il muro del parco Marenzi su vicolo San Giovanni, mentre la Lega, con Luisa Pecce prima e Stefano Rovetta poi, ribadiscono il parere negativo sulla questione relativa ai parcheggi. Obiezioni, dunque, ma alla fine, l’ordine del giorno passa all’unanimità.

Dehors

Modifiche al regolamento votato nello scorso consiglio comunale riguardo al tema dei dehors. In particolare, le revisioni, decise congiuntamente tra maggioranza e minoranza, riguardano la permanenza degli arredi sul suolo pubblico anche quando i dehors sono chiusi. Nello specifico, si è votato all’unanimità il fatto che, al termine dell’attività quotidiana, le sedie dovranno essere rimosse, mentre i tavoli no. Modificato anche l’articolo 14, ovvero non sarà più prevista la decadenza della concessione, ma sarà prevista un’ammenda per la violazione della norma, ovvero per il mancato ritiro e la mancata custodia degli arredi in maniera consona.

Treno per Orio

Sollecitazioni dalla minoranza per far interloquire Regione e Comune con RFI per far sì che la terza ipotesi, l’ultima in ordine temporale proposta dal Comitato di Boccaleone venga sposata, quella cioè del giardino sopraelevato, pensile, o meglio, una passeggiata panoramica di 700 metri, che passi sopra rispetto la ferrovia e con vista su Città Alta, che consenta di ricucire il quartiere. Pensata, magari, con un ingresso verde e con muri esposti a sud per consentire l’apposizione di pannelli fotovoltaici. “Molte le proposte che sono state fatte all’amministrazione per affrontare le difficoltà del quartiere di Boccaleone rispetto al tema del Treno per Orio – ha esordito Luisa Pecce (Lega) -, e molti sono i professionisti che si sono prodigati per trovare delle soluzioni per far fronte a ciò che i cittadini stessi non vogliono, che vengono considerate non accettabili. Quello che si è verificato è che le divergenze tra la popolazione e l’amministrazione non sono state prese in considerazione, almeno per tempo. Perché il sentore popolare è quello relativo ad un decadimento sociale e mi piacerebbe che nell’incontro di mercoledì prossimo davvero i residenti di Boccaleone fossero presi sul serio, anche se corriamo sul filo di lana visti i tempi. Il PNRR va utilizzato, ma non ci deve essere per forza l’indicazione di spendere questi denari: ricordiamoci che questi sono finanziamenti che andranno restituiti. Spero che il Comune possa parlare a viso aperto con Rfi per trovare una soluzione”. Stefano Rovetta rincara la dose: “E’ indubbio che l’opera è importante e che debba essere realizzata. L’auspicio è che Regione Lombardia e Comune convincano RFI a ripensare ad un progetto che ha un suo senso, ma che va rivisto per evitare che il quartiere vada ulteriormente diviso in due parti”.

La replica di Oriana Ruzzini (Pd): “Questa non la sede opportuna, non è la cabina di regia del cantiere, quindi dal consiglio non può che uscire un messaggio politico: ovviamente la strada è quello del dialogo tra l’amministrazione e il comitato. E l’incontro di questa settimana ne sia la testimonianza. Quello che va compresa è la fattibilità del progetto perché l’interesse di tutti è quello certamente di mettere in atto,  di scegliere il progetto meno impattante. Poi è chiaro, qualcuno, Regione o Rfi o ministero dovrà finanziare le migliorie. E se Regione Lombardia, che ha la delega ai trasporti, sul nostro territorio investe solo su autostrade e superstrade e non sul trasporto pubblico, questi sono i risultati”.

Enrico Facoetti (Lega): “Non mi sembra che, ad oggi, le richieste del comitato siano state accolte, né che gli incontri con l’amministrazione comunale siano stati molti. So che da parte della Regione c’è la volontà dell’ascolto e che a breve ci sarà un incontro. L’unica cosa che so è che RFI ascolta le istanze delle amministrazioni ed è chiaro che se queste ultime non recepiscono e trasferiscono le richieste dei cittadini, è difficile che il territorio venga preso in considerazione. Detto questo, l’opera è necessaria però è anche importante tenere conto della vita dei quartieri e dell’impatto che l’opera potrebbe avere sul paesaggio”.

Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità e ai Trasporti, mette i puntini sulle i: “La commissaria ha chiesto ulteriori pareri e il comune tra la fine di agosto e inizio settembre ha inviato le comunicazioni richieste. Le integrazioni riprendono alcune delle osservazioni che l’amministrazione ha promosso, che peraltro sono state riproposte dalla Regione. Ergo, ci troviamo con un progetto che presenta delle migliorie, in particolare il mantenimento a raso, le barriere fonoassorbenti, il sottopasso, la presenza di una fascia vegetazionale che accompagni la ferrovia fino all’aeroporto. Nel corso del tempo sono sì emerse della progettualità alternative, alcune discusse in consiglio comunale, altre no: escludendo l’ipotesi iniziale più complessa, quella dell’interramento completo, si è poi discusso del tema del semi interramento, anche questa di difficile realizzazione per via dell’impatto dello scavo nella trincea. Ora ci troviamo di fronte a una nuova ipotesi, ad una proposta diversa che ha caratteristiche differenti, pur mantenendo il tracciato a raso ma che prevede il contenimento del treno in un sorta di scatola. Mi permetto solo di sollevare delle questioni: se il semi interramento previsto inizialmente salvaguardava il passaggio carrabile da un lato all’altro del quartiere, questo progetto non ha gli stessi obiettivi. Anche questo progetto prevede delle criticità, come ad esempio l’impatto delle altezze e altro ancora, e come tali vanno discusse”.

La chiusa del sindaco Giorgio Gori: “All’incontro andremo con piena disponibilità di ascolto e di dialogo, senza alcun pregiudizio. Con il rispetto con il quale abbiamo sempre portato avanti il rapporto politico tra ente e singola persona. Ma vorrei parlare dell’ordine del giorno e di chi ha scelto di giocare il ruolo da protagonista nell’incontro che avete avuto qualche giorno fa a Boccaleone. In merito ricordo solo che l’assessore competente in Regione appartiene alla vostra sfera politica e del resto la Regione è governata dalla stessa marca. E lo stesso assessorato, per ben due volte, si è espresso in merito: della proposta di interramento, nello specifico, non è mai stata fatta menzione, se non in minima parte nelle considerazioni di aprile. Nel documento di luglio, poi, l’unica nota è relativa al fatto che il progetto è risultato compatibile con l’impatto che potrà avere sul territorio. E, si badi bene, non si tratta di parole frutto, magari, del lavoro degli uffici, ma degli stessi amministratori interessati. Questo per dire che c’è una responsabilità politica di cui va preso assolutamente atto”.

In chiusura del Consiglio Comunale, una mozione che condanna fermamente l’uccisione di Masha Amini, esprime totale solidarietà alle donne iraniane che rivendicano i loro diritti rischiando la propria vita, alle giovani e ai giovani iraniani che lottano per la libertà politica, sociale ed individuale, alla comunità iraniana bergamasca, a loro unita nel dolore e nella protesta e ribadisce il proprio impegno a sostenere la lotta contro ogni violenza alle donne, per la libertà e la democrazia. Il tutto con un impegno specifico da parte del Consiglio delle Donne di Bergamo. 

 

 

 

 

 

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