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Bergamo

Montelungo, superati gli scogli, si riparte verso l’open campus universitario

Il Rettore: “Questione tecnica. La volontà non è mai mancata“

Bergamo. “Si riavvia un percorso che in realtà non è mai stato interrotto. La volontà politica c’è sempre stata, ora abbiamo sciolto i nodi tecnici”. Il rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri si dice ottimista dopo l’incontro con cui mercoledì 16 febbraio è stata sbloccata a livello tecnico-amministrativo la situazione di stallo del progetto delle ex caserme Montelungo-Colleoni.

Nel corso del Collegio di vigilanza tra Università, Comune di Bergamo, Cassa depositi e prestiti Immobiliare e alla presenza di Regione Lombardia i vincoli burocratici che avevano rallentato l’iter, dovuti al parere di congruità dell’Agenzia del Demanio sull’acquisizione degli immobili, sono stati liberati.

La difficoltà della differente valutazione da parte del Demanio è stata sì una questione economica (legata a una cifra di circa 2.6 milioni di euro mancanti), ma soprattutto tecnica. “Siamo una pubblica amministrazione – ribadisce Cavalieri – e quando dobbiamo acquisire un immobile non è mai una questione semplice. Si tratta di un percorso articolato e complesso”.

Lo scoglio degli ultimi mesi è stato superato: i soggetti coinvolti hanno definito una proposta di integrazione dell’accordo in grado di garantire la sostenibilità del futuro fondo immobiliare destinato allo sviluppo della Montelungo e della Colleoni.

Ora l’accordo dovrà essere sottoposto ai consigli di amministrazione dell’UniBg e della Cassa depositi e prestiti. Sarà necessario poi un altro Collegio di vigilanza dell’Ateneo per sancire in via definitiva l’intesa trovata.

Da lì, poi, partirà il processo di individuazione della società incaricata di gestire il cantiere di ristrutturazione delle due ex caserme. La previsione è quella di concludere queste operazioni burocratiche in primavera.

La realizzazione sarà lunga, ma l’idea di “open campus” fin dall’inizio cara al rettore si fa meno lontana. “La Montelungo non sarà un dormitorio, ma un luogo vissuto. Il motivo per cui abbiamo bisogno di residenze è che gli studenti ora sono dispersi in appartamenti dove manca la socialità. L’open campus va nell’ottica di avere una realtà dove c’è vita, di giorno e di sera, un luogo di aggregazione”.

Non solo relazioni umane, il progetto delle due ex caserme sarà molto di più: “Rappresenterà un tassello importante verso un modello di città universitaria, a misura di studente, mettendo così l’Ateneo nelle condizioni di essere ancora più attrattivo per le studentesse e gli studenti fuori sede e perseguire in modo più deciso le proprie strategie di internazionalizzazione”.

L’interesse per la riqualificazione della Montelungo-Colleoni e il suo impatto fortemente positivo sulla città non sono mai stati messi in discussione, come conferma anche il sindaco Giorgio Gori: “Nella nostra visione della Bergamo del futuro il comparto della Montelungo-Colleoni è strategico nello sviluppo della zona est del centro cittadino e rappresenta una cerniera tra il centro piacentiniano e il borgo Pignolo con la futura Gamec al Palazzetto dello sport, Borgo Santa Caterina e il cosiddetto miglio della bellezza, che dall’Accademia Carrara si snoda verso città alta. Una cerniera fatta, tra l’altro, di giovani e alta formazione, elementi fondamentali nel progresso della nostra comunità”.

Per arrivare al risultato di mercoledì è stato essenziale il lavoro di squadra. “Desidero ringraziare per tutto il lavoro svolto l’assessore Francesco Valesini e il segretario comunale Pietro Sanmartino che hanno profuso tanto impegno per superare questo ostacolo burocratico che ha rallentato un’operazione così importante per la nostra città”.

Anche Sergio Cavalieri esprime soddisfazione per lo sforzo di tutti i partecipanti: “Apprezzo vivamente la collaborazione e l’impegno congiunto degli enti coinvolti per giungere a un punto di convergenza, a dimostrazione della rilevanza strategica dell’investimento. Fondamentale è stato il supporto degli uffici tecnici e legali delle parti coinvolte. Tengo in particolare a ringraziare – conclude il rettore – tutto lo staff UniBg che ha svolto un ruolo decisivo nella risoluzione delle problematiche che sono emerse nel corso degli ultimi mesi”.

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