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L'iniziativa

Dal Covid all’ambiente: 5 gruppi di Protezione Civile fanno squadra per la sicurezza del Monte Tomenone

Una sessantina di volontari prenderanno parte a quella che ufficialmente è una esercitazione per il controllo e la sistemazione delle zone di corrivazione/esondazione/impluvio lungo i sentieri boschivi che interessano le pendici del Tomenone

Bagnatica. Mai come in questi due anni di pandemia il fare squadra ha assunto un carattere prioritario, soprattutto quando gli obiettivi da raggiungere sono trasversali a più realtà.

In questo senso le esperienze vissute sul territorio dai gruppi di Protezione Civile sono state la dimostrazione, una volta di più, che la condivisione di forze, competenze e strumenti può davvero fare la differenza: nel combattere e arginare l’emergenza sanitaria, nel caso specifico, ma con la convinzione che quelle attività dal carattere straordinario possano ora essere la base di partenza per tornare ad occuparsi di temi altrettanto fondamentali che per un po’ sono stati accantonati.

Tra questi c’è sicuramente la tutela del territorio, negli ultimi anni flagellato dal maltempo, e che solo attraverso una cura minuziosa e puntuale può essere messo al riparo da disastri a cui poi difficilmente si può rimediare.

Ne sono consapevoli anche ad Albano Sant’Alessandro, Bagnatica, Brusaporto, Costa di Mezzate e Montello, i cui rispettivi gruppi di Protezione Civile già a gennaio 2020 avevano iniziato a predisporre l’iniziativa congiunta “Tomenone Sicuro”, finalizzata alla messa in sicurezza dei sentieri e della viabilità del monte Tomenone.

Bloccati dall’ondata Covid, alla fine dello scorso anno hanno ripreso da dove avevano lasciato, rimettendo in pista l’appuntamento, fissato per sabato 12 febbraio: dalle 7.30 alle 14 una sessantina di volontari prenderanno parte a quella che ufficialmente è una esercitazione per il controllo e la sistemazione delle zone di corrivazione/esondazione/impluvio lungo i sentieri boschivi che interessano le pendici del Tomenone, con relativa pulizia della vegetazione infestante ai fini della sicurezza dei percorsi pedonali.

Un’iniziativa patrocinata dalla Provincia di Bergamo che l’ha inserita nel più vasto progetto di conservazione territoriale denominato “Pro Terra”: partendo dal Casello San Marco a Bagnatica, base operativa e sede le pranzo conviviale a fine giornata insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti, i volontari si coordineranno per assicurare l’accessibilità in sicurezza della zona, molto frequentata dai residenti ma anche dai turisti domenicali.

“Lo scopo primario è quello di mettere in sicurezza il territorio, ma non meno importante è l’aspetto aggregativo tra i volontari dei gruppi comunali – sottolinea Federico Colleoni, volontario di Protezione Civile e assessore con delega del Comune di Bagnatica -. Ho voluto fortemente questa iniziativa perché credo sia fondamentale creare sintonia tra i volontari della Protezione Civile che, non dimentichiamolo, non sono stipendiati né professionisti del settore ma sono normali cittadini che mettono a disposizione tempo e competenze al servizio di tutti. Dopo la pulizia della Torre di San Giovanni, grazie a un gruppo di volontari, questo è un altro segnale che vogliamo lanciare, impegnando direttamente la nostra Protezione Civile: ci permetterà di riscoprire la collina dei nostri Comuni, che rappresenta un’attrazione turistica importante per il territorio. Dalla creazione di Terre del Vescovado sono sempre di più i visitatori che trascorrono le giornate passeggiando sui nostri sentieri: vogliamo che sempre più persone ne possano godere in piena sicurezza e anche questo intervento renderà più incisive le attività turistiche che già oggi vengono fatte”.

Un angolo di territorio che, a due passi dalla città, proietta direttamente in un ambiente completamente differente e che da sempre le amministrazioni cercano di difendere, a partire dal riconoscimento come Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) dei Castelli del Tomenone.

“Anche se si tratta di un’esercitazione cercheremo di applicare tutti i protocolli di sicurezza che le emergenze prevedono in questi casi, in modo da poter essere allenati – continua Colleoni – Sappiamo quanto sia importante, in ottica di tutela ambientale, fare prevenzione, per mantenere la sicurezza ed evitare disastri: al tempo stesso vogliamo che questo nostro piccolo tesoro sia percorribile in piena sicurezza da chi vorrà scoprirlo”.

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