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L'iniziativa

Un romanzo per connettere due licei: gli studenti del Falcone studiano insieme ai pari età di Praga

L'idea è della professoressa Manuela Buracchio, oggi al Gymnazium Ustavni della capitale ceca e in precedenza docente del liceo linguistico cittadino

Bergamo. Il 9 novembre si festeggia la ricorrenza della caduta del muro di Berlino: questo importante momento storico ha posto ufficialmente fine, nel 1989, al lungo periodo di tensioni noto come “Guerra fredda”.

La divisione della città di Berlino aveva simbolicamente rappresentato, per 30 lunghi anni, la divisione del territorio tedesco in due Stati, ma anche la divisione dell’Europa e del mondo in due sfere d’influenza distinte, riconducibili alle due superpotenze USA e URSS.

Molti conoscono questa vicenda storica, ma forse non a tutti è capitato di riflettere su un aspetto particolare della stessa, su una conseguenza del crollo del muro che ci riguarda molto da vicino: il proliferare di accordi bilaterali che hanno permesso la nascita di scuole italiane nei Paesi dell’ex area sovietica.

Questo è il retroterra in cui, nel 1990, è nato il “Gymnazium Ustavni” di Praga, retto attualmente dalla Preside Helena Sterbova. In questo Liceo esiste una sezione bilingue ceco-italiana, coordinata dal professor Alessandro Venturini, docente di materie umanistiche nel quadriennio. A lui si affiancano, per le materie letterarie, le professoresse Renata Krbcova e Manuela Buracchio, docente in servizio precedentemente presso il “Liceo Falcone” di Bergamo ed attualmente collocata presso il suddetto Liceo praghese.

Proprio dalla professoressa Buracchio è nata l’idea di un progetto che coinvolgesse le due scuole, proposta accolta con favore dalla Dirigente del Liceo bergamasco Gloria Farisè, e dalla professoressa Mariateresa Lesina, docente del “Falcone”.

Si tratta della lettura condivisa, tra due classi delle due scuole, di un romanzo italiano contemporaneo, scelto in base alla levatura delle tematiche culturali e al livello di difficoltà linguistica; il percorso si concluderà con un incontro online di confronto tra i ragazzi cechi e italiani.

Naturalmente, come ogni volta in cui si toccano le tematiche dell’internazionalizzazione, i ragazzi hanno risposto con grande entusiasmo all’iniziativa.

“Ho scelto di studiare l’Italiano a scuola perché da sempre l’Italia è il mio Paese preferito. Poi ho anche scoperto che gli italiani sono un popolo molto amichevole e sempre pieno di energia. Anche per questo non vedo l’ora di incontrare i ragazzi della scuola di Bergamo e di fare il nostro progetto, che penso sarà molto interessante perché il libro pare molto bello” – afferma Barbora Lastovkova, studentessa della 5^C del “Gymnazium Ustavni”.

“Sono felice che con il progetto potrò usare l’Italiano per incontrare nuovi amici”, aggiunge Tereza Junglingova.

Dall’altro capo del filo risponde Sveva Galli, studentessa della classe 3^C del “Liceo Falcone”: “Credo che questo progetto rappresenti un’opportunità unica, un’esperienza coinvolgente che pochi studenti possono avere modo di sperimentare. Lo trovo un modo per arricchirsi culturalmente, avere uno scambio di opinioni e confrontare punti di vista di ragazzi che vivono realtà diverse. Anche i miei compagni di classe concordano: pensano che sia stimolante potersi relazionare con studenti stranieri, soprattutto in questo periodo di pandemia, in cui iniziative come questa compensano almeno in parte la mancata possibilità di viaggiare”.

Cosa aspettarsi dall’iniziativa? Sicuramente, come sottolineano la Preside Sterbova ed il coordinatore Venturini, “per i nostri ragazzi ogni occasione di scambio con l’Italia è una preziosa opportunità. Purtroppo la pandemia negli ultimi due anni ha impedito i viaggi in Italia, ma il nostro obiettivo prioritario rimane quello di avvicinare gli studenti alla cultura del Paese di cui stanno studiando con passione la lingua”.

La Dirigente Farisè ribatte che per il “Liceo Falcone” l’internazionalizzazione è sempre stata un obiettivo prioritario. La professoressa Buracchio ricorda, infine, che l’obiettivo dei docenti italiani collocati all’estero è proprio quello di promuovere il “sistema Paese” dell’Italia: la promozione e la diffusione della lingua e della cultura italiane come mezzo per mantenere alta la competitività del nostro Paese.

In questa direzione si muovono i molteplici accordi tra i due Paesi che continuano ancora oggi: a titolo esemplificativo, basterà ricordare l’Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, firmato nel 2011 e implementato mediante Programmi quadriennali (legge 01/12/2016 n. 241).

 

 

 

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