Quattro giornate di squalifica e 10mila euro di multa “per avere, al 48° del secondo tempo, a giuoco fermo, colpito volontariamente la nuca di un avversario con un pugno, senza conseguenze lesive e, per avere, all’atto del provvedimento di espulsione, spinto leggermente con l’avambraccio il Direttore di gara”.
Questa la sanzione che il giudice sportivo ha comminato a Marten de Roon: il centrocampista olandese si è fatto trascinare dal nervosismo nel finale di gara contro il Milan, perdendo la testa in seguito al secondo calcio di rigore fischiato ai rossoneri.
Già lunedì de Roon, sul proprio profilo Instagram, aveva chiesto scusa per le sue azioni “a chiunque io abbia coinvolto”.
Martedì, in una Instagram Story, ha proseguito nel mea culpa, dedicando in particolare un pensiero all’arbitro Mariani, spintonato leggermente dopo l’espulsione: “Voglio scusarmi sinceramente col signor Mariani, l’arbitro della nostra ultima partita – ha scritto -. Il mio gesto nei suoi confronti è stato inaccettabile e irrispettoso. Accetterò le quattro partite di sospensione e capisco che azioni del genere non devono più accadere”.
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