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La lettera

“No paura day, la Provincia si dissoci a nome di tutti i Comuni bergamaschi”

Pierangelo Manzoni, ex assessore e vicesindaco, attualmente consigliere comunale a Solza, torna sulla manifestazione di domenica a Bergamo denominata "No paura day" e scrive al presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli per chiedere di intervenire

Pierangelo Manzoni, ex assessore e vicesindaco, attualmente consigliere comunale a Solza, torna sulla manifestazione di domenica a Bergamo denominata “No paura day” e scrive una lettera al presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli per chiedere di intervenire con una presa di posizione contraria che rappresenti tutti i Consigli della nostra provincia:

Caro presidente,

la manifestazione “No paura day” dei giorni scorsi ha portato direttamente a Bergamo personaggi che affermano, in un libro, in radio e sui social che il trasporto delle salme dei nostri defunti a causa del Covid tramite mezzi militari fosse una sceneggiata orchestrata per spaventare i bergamaschi.

Giorgianni coautore del libro “Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid 19” scrive:
“Ma, soprattutto, non ci siamo potuti sottrarre al macabro scoop dei camion dell’Esercito che portavano le salme a Bergamo. Immagini che rimandano, tristemente, alla strategia messa in atto dal Tribunale della Sanità di Milano di manzoniana memoria, per convincere la città dell’esistenza della peste”

Pasquale Bacco, medico negazionista, nella trasmissione “La Zanzara”:
“I bergamaschi si dovrebbero vergognare perché si sono fatti tutti quei vaccini. Hanno fatto quella sceneggiata delle tombe. Ma dobbiamo credere ai camion militari? Di che cosa parliamo? Era tutta una sceneggiata. E’ risaputo che l’indicazione è quella di rendere la cosa più grave, perché, secondo loro, in caso contrario la gente non si metterebbe le mascherine”

Ora, credo che non si possa accettare, che non si possa lasciar passare il messaggio che istituzioni bergamasche si siano prestate a messinscena o show, così come dire che i bergamaschi siano dei creduloni ingenuotti.

Non si può accettare per rispetto dei nostri morti, della nostra sofferenza, della nostra resilienza, della verità, dell’orgoglio del “mola mia!”.

Per questo chiedo a lei e al consiglio provinciale, ricordando anche i sindaci e ex consiglieri provinciali morti per Covid, di adottare un atto formale, quale riterrete più opportuno, per condannare a nome e per conto della comunità bergamasca tali falsità e offese.

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