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L'intervista

Mascherine e prevenzione: “Hanno limitato l’influenza e l’uso di farmaci contro i malanni”

Abbiamo chiesto un parere al dottor Ernesto De Amici, presidente dell'Ordine dei Farmacisti della provincia di Bergamo

L’utilizzo delle mascherine, come indicato dalle regole per evitare il contagio da Covid, ha aiutato nella prevenzione della tradizionale influenza stagionale. A fronte del boom di richieste di presidi di protezione individuale, dettato dalla pandemia, è crollato il consumo degli sciroppi, degli spray e delle pastiglie che solitamente si assumono contro i malanni da raffreddamento.

Abbiamo chiesto un parere al dottor Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Bergamo.

Indossando le mascherine è calata la richiesta di sciroppi e farmaci per mal di gola, la tosse e le forme influenzali tradizionali?

Si, fortunatamente quest’anno l’influenza non c’è stata. Nonostante l’inverno non particolarmente mite, anzi abbastanza freddo, le mascherine hanno limitato tantissimo il contagio delle malattie virali da raffreddamento e di conseguenza la necessità di assumere farmaci contro il raffreddore, l’influenza, la tosse o il mal di gola.

Ci spieghi

L’utilizzo dei presidi di protezione individuali e il distanziamento hanno ridotto la necessità di fare uso di farmaci a vantaggio di una prevenzione più salutare che ha impedito il contagio. Insieme a una vaccinazione antinfluenzale eseguita a tappeto per le categorie fragili hanno fatto la loro parte: i lavoratori non hanno visto vaccini perchè non ce n’erano e se le persone dai 16 ai 54 anni non hanno avuto l’influenza è stato merito delle mascherine.

Può essere un’indicazione utile anche per il futuro?

Si, anche se non credo che riusciremo a mantenere un regime di comportamento come quello che stiamo adottando in questo periodo. Penso, per esempio, al fatto di non stringersi la mano, non abbracciarsi o non darsi la mano: non ce la faremo a continuare così.

Per concludere, tenere la mascherina nei luoghi pubblici potrà comunque servire dopo la pandemia?

Sicuramente. Spero che quando saremo usciti dalla pandemia qualche atteggiamento di precauzione rimanga: bisognerà riflettere sull’argomento e sarà compito dei sociologi e degli opinion makers approfondire queste tematiche. La disinfezione, l’igiene e il lavaggio frequente delle mani saranno utili e spero che i negozi continueranno a tenere il gel disinfettante all’ingresso: sarà un modo per essere più attenti ad avere maggior precauzione. I comportamenti dei singoli individui, comunque, come sempre faranno la differenza ma va considerato anche un altro aspetto.

Quale?
I risultati della prevenzione solitamente non sono immediati ma si vedono nel tempo. Per esempio se ho il mal di denti e assumo un antinfiammatorio il dolore mi passerà rapidamente, ma lavarmi con costanza i denti cambiando lo spazzolino e usando il dentifricio adatto non è altrettanto percepito come un comportamento che mi aiuterà a non prendere il mal di denti. Allo stesso modo è fondamentale capire il valore strategico che può avere la mascherina ma qualsiasi cosa avremo appreso da questa situazione ci potrà tornare utile.

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