• Abbonati
Fuoriclasse

Messi e Ronaldo, caratteri opposti, stesso obiettivo: la gloria

Nel mondo del pallone  non si è mai vista una diarchia di questo tipo: Messi e Ronaldo, Ronaldo e Messi,  CR7 e il numero 10 del Barcellona da 12-13 anni ininterrottamente sono sempre stati i poli, contrari in carattere e influenza, dello sport più seguito al mondo.

Se,  come affermato da Jean-Paul Sartre, ogni partita di calcio è la storia di una vita, la rivalità più che decennale, calcistica, sportiva, storica, filosofica e caratteriale tra Messi e Ronaldo non può essere che, arditamente, una porzione minuscola della storia umana.

Andiamo con ordine.

Nel mondo del pallone  non si è mai vista una diarchia di questo tipo: Messi e Ronaldo, Ronaldo e Messi,  CR7 e il numero 10 del Barcellona da 12-13 anni ininterrottamente sono sempre stati i poli, contrari in carattere e influenza, dello sport più seguito al mondo.

Due uomini, due leggende, due fuoriclasse, due distruttori seriali di record, due umani che hanno spostato i limiti scherzando, non poco, anche con la genetica.

Il portoghese, nato nel 1985 da una famiglia povera e disastrata dall’alcolismo del padre (che lo lascia da giovane), ha iniziato  la carriera in terra natale trasferendosi successivamente nel glorioso Manchester United dove sin da subito è apparso un giocatore completo sotto ogni aspetto per un attaccante : ambidestro, grande fiuto del gol, forte di testa, ottimo fisico, veloce, abile colpitore di calci piazzati.

E come se non bastasse, la sua più grande dote è racchiusa  nella sua impressionante mentalità stakanovista e perfezionista tanto da dubitare che sia in carne ed ossa; il primo ad arrivare in allenamento e l’ultimo a lasciarlo, è un  odiatore viscerale della sconfitta, nemico giurato della medaglia d’argento.

Ecco un  breve identikit caratteristico: vincitore di cinque Palloni d’Oro, (ex) playboy, appariscente, capelli sempre “leccati”, fisico statuario, uomo di grande immagine divenuto imprenditore grazie al suo brand mondiale, accentratore di attenzione mediatica senza pari, istituzione di rilievo primario nella sua Patria, recordman (tanto per dirne qualcuno) di gol in Champions League, primatista di gol della storia dell’onnipotente Real Madrid e cinque volte vincitore della “coppa dalle grandi orecchie”

L’argentino, nato nel 1987 a Rosate, sin da bambino  è stato baciato e dannato al contempo da Madre Natura visto l’enorme talento donatogli

Minacciato dalle problematiche fisiche che, durante la crescita, hanno colpito  il suo piccolo corpo, sino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile vederlo dribblare i giganteschi  difensori che ha  affrontato. Fresco vincitore del sesto Pallone d’Oro, mancino, fisico esile, velocissimo, dribbling supersonico, sin da subito è stato paragonato a Maradona,  ma Lionel sembra proprio l’artefatto divino creato ad hoc come opposto a Cristiano vista la contraria concezione del gioco.

Filosofia Barcellona per il primo, sete di vittoria stile Real Madrid a tutti i costi per il secondo; diversità radicale che si propone anche sul piano  caratteriale: lui infatti è timido, schivo, anti-divo e non si è mai mosso dal Barcellona FC divenendo una ”bandiera”.

La rivalità più alta del mondo nei club di calcio si è riproposta fedelmente nelle grandi individualità dei loro frontman, dei loro portacolori  più rappresentativi, nelle spalle della ”Pulce” argentina e in quelle della macchina perfetta chiamata CR7, ora alla Juventus.

Tali prodigi hanno mostrato al mondo, più di altri e più che altro, le due facce della stessa medaglia del successo nella vita per gli uomini: la parte di Messi è il talento puro, il dono divino, il regalo della genetica, l’artisticità innata di una giocata, il genio inspiegabile e improducibile in laboratorio;  quella di Ronaldo, complementare, ma diversa, è invece la sfrenata voglia di successo attraverso le tappe infernali della preparazione, dell’allenamento interminabile ad ogni temperatura ed in ogni condizione psicofisica, è la più focosa determinazione verso l’obiettivo tanto forte quanto da plasmare un uomo nuovo in se stesso e portare al livello supremo le proprie capacità.

Se Messi è venuto dal firmamento, Ronaldo è il risultato di un esperimento pazzoide; se Messi è arte, Ronaldo è ingegneria; se Messi è inspiegabile, Ronaldo è immortale e, per onore di entrambi, se Messi non avesse avuto Ronaldo non sarebbe stato lo stesso e così viceversa.

I due artefici della più grande concorrenza calcistica mai registrata dovranno ssere riconoscenti della presenza costante del rivale nella propria carriera proprio per l’indispensabile stimolo di crescita creatosi tra i due, dominando quello sport che è così popolare proprio perché basta una pallina (di carta, di stoffa o di quel che si vuole) per giocare in ogni parte del mondo ed un secondo dopo tutti sono calciatori, ma che ha riservato due troni indiscutibili nel regno dei Re più amati della storia.

E non vediamo l’ora di conoscere chi potrà spodestarli.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI