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Cinema

Il film

“Don’t worry”: Gus Van Sant torna con la storia di un nuovo genio-ribelle

Si tratta di un film molto simile a “Will Hunting”, ma allo stesso tempo molto diverso: più lento senza dubbio

Titolo: Don’t worry, he won’t get far on foot
Regia: Gus Van Sant
Attori: Joaquin Phoenix, Jonah Hill, Jack Black, Rooney Mara
Durata: 113 minuti
Giudizio: ***
Programmazione: Cinema Conca Verde

Spero vivamente che ci sia qualcuno tra i nostri lettori che ricorda il capolavoro, firmato Gus Van Sant, entrato senza dubbio a far parte del cinema cult anni 90: Will Hunting – Genio ribelle, con il meraviglioso Robin Williams e un giovanissimo Matt Damon. In caso non l’abbiate mai visto, vergognatevi e provvedete immediatamente a rimediare. Lo dico per voi.

Qui Gus Van Sant torna a raccontare, nel pieno del suo stile, la vera storia, bizzarra e controversa, di una figura che vive in bilico tra genio e sregolatezza. John Callahan (interpretato dall’ipnotico
Joaquin Phoenix) è un affascinante 21enne di Portland, Oregon, che è stato abbandonato alla nascita dalla madre biologica. Questo fatto lo affligge da tutta la vita ed è il motivo per cui ora John soffre di una terribile e irrefrenabile dipendenza da alcolici. Ha iniziato a bere quando aveva 13 anni e ora non riesce più a smettere. Una sera, John va a una festa insieme al suo amico di bevute Dexter (interpretato dal simpaticissimo Jack Black) il quale, con la promessa di portarlo a una festa ancora più da sballo, lo trascina in macchina, mettendosi al volante completamente ubriaco.

Purtroppo, Dexter scambia un palo della luce per un’uscita e schianta l’auto di John a 200 km all’ora. Dexter ne esce illeso, solo con qualche graffio. Mentre John, una volta recisa la colonna all’altezza della vertebra cervicale, perde completamente l’uso del suo corpo del busto in giù. Ci vogliono molti dolorosi mesi di riabilitazione per permettere a John di recuperare, anche solo parzialmente, almeno l’uso della mano. La sua vita cambia drasticamente, ritrovandosi paraplegico su una sedia a rotelle elettrica. Tuttavia, si sa: il lupo perde il pelo, ma non il vizio. John riprende a bere, ma con l’aiuto di Annu, una ragazza svedese (interpretata da Rooney Mara) di cui si innamora, si rende conto di avere un problema e di doverlo risolvere. Così, si iscrive a un gruppo di alcolisti anonimi guidato dall’ex alcolista omosessuale Donnie (interpretato dalla vera rivelazione di questo film: Jonah Hill).

Con l’aiuto e il supporto dei suoi nuovi amici, John inizia a mettere su carta tutte le sue disavventure, trasformandole in vignette satiriche incredibilmente scorrette, ma tuttavia esilaranti. Col tempo, John trasformerà questo hobby in una vera e propria carriera di successo, liberandosi, attraverso i suoi disegni, dei mostri del suo passato.

Si tratta di un film molto simile a “Will Hunting”, ma allo stesso tempo molto diverso: più lento senza dubbio, cadenzato solamente dallo stratagemma di montaggio di sviluppare la narrazione a
ritmo di continui flashback e flashforward. Tuttavia, è un film decisamente curioso, soprattutto nel suo voler affrontare in maniera così dolce un tema così aspro, come le dipendenze. Inoltre, non ho dubbi che con questo film Joaquin Phoenix si sia aggiudicato una nomination come miglior attore protagonista agli Oscar 2019.

Tuttavia, con mia grande sorpresa, Jonah Hill, l’attore comico goffo e cicciottello di “21 Jump Street”, è finalmente riuscito a uscire dagli schemi di attore di serie B per regalarci una performance da attore con la A maiuscola.

Vale senza dubbio la pena vedere questo film, anche solo per godere di queste fenomenali performances attoriali che, a dirla tutta, non possono essere peggio di quella di Tom Cruise in “Mission Impossible”.

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