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Parola allo psiocologo

Lo shopping compulsivo ora si fa online

Lo psicologo Massimo Masserini suggerisce come mettere un freno alle spese folli via web.

Negli ultimi anni, nella nuova era del “WWW”, abbiamo assistito ad un’escalation sempre maggiore di acquisti direttamente da casa, dall’ufficio, dal cellulare… on-line. Facili, veloci, con garanzia di rimborsi e sostituzione, stanno cambiando il modo di acquistare.

Ma ne abbiamo davvero bisogno? Questi acquisti sono necessari? O potrebbero evidenziare un comportamento compensatorio o difensivo della nostra psiche?

Lo shopping compulsivo potrebbe nascondere un disturbo ossessivo-compulsivo caratterizzato dall’acquisto continuativo di oggetti anche inutili, per il piacere di possedere qualcosa che ci “sembra mancare”.

Il Piacere in seguito si trasforma in sentimenti di colpa e vergogna, per avere speso soldi, perché forse non serve, e genera uno stato di tensione crescente. Ma l’unico modo di abbassare questa tensione è di trovare qualche altro oggetto da acquistare e così abbassare per qualche momento quella tensione, che pero’ subito dopo si rianima in modo circolare.

Studiando a fondo il comportamento dello shopping “malato” o patologico si possono trovare queste caratteristiche:

– il soggetto lamenta preoccupazione continua nella vita quotidiana, ha impulsi irresistibili nel comprare o ordinare on line (vista la nuova facilità) oggetti utili ma anche inutili. Compra anche se la spesa è al di sopra delle possibilità, visto che il pagamento con la carta di credito è un “non pagamento” (non ci dà l’impressione di spendere soldi).

– il soggetto fa ricerche continuate on-line alla ricerca dell’offerta migliore, del prezzo più basso, dello sconto, causando stress marcato, consumando tempo; l suo comportamento influisce significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo e/o determina problemi finanziari (indebitamenti o continua ricerca di denaro)

– Il soggetto, ricevendo l’oggetto pulsionale, ha un’irrefrenabile soddisfazione momentanea “dell’affare fatto”. E subito dopo va alla ricerca di un altro oggetto.

Ad un’analisi clinica lo shopping compulsivo, viene utilizzato come strategia per alleviare sentimenti emotivi quali tristezza, solitudine, frustrazione o rabbia: gli acquisti hanno lo scopo di riempire un “vuoto”.

Inoltre produce emozioni positive come il piacere, la gratificazione immediata, senso di potere, maggiore autostima.

A mio avviso bisogna tentare di frenare gli impulsi inconsci:

mettendo un budget mensile, e non superarlo

domandarsi se è davvero utile o può essere superfluo

rimandare l’acquisto resistendo alle allettanti offerte, il giorno dopo può essere diverso l’oggetto

confrontarsi con un familiare prima di procedere alla transazione

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